L’AQUILA: “FONTANA PIAZZA DUOMO RESTA INACCESSIBILE A DISABILI”, LA DENUNCIA DI PROSPEROCOCCO

30 Marzo 2024 09:02

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – “Il cordolo c’era anche prima, ma nel momento che si fanno dei lavori così importanti che cambiano il volto di piazza Duomo, la fontanella andava resa accessibile nel rispetto della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

E’ il commento ad Abruzzoweb, di Massimo Prosperococco, attivista aquilano per i diritti delle persone con disabilità, sulla fontanella della nuova piazza duomo per la quaele stanno terminando i milionari lavori di restyling. Una fontanella che resta inaccessibile a chi deve muoversi con la carrozzina, e che sta provocando veementi reazioni sui social aquilani.

Commenta ancora a questa testata Prosperococco: “la ricostruzione post sisma e la nuova pavimentazione del centro dovevano essere una occasione per renderete la città accessibile e accogliente in tutti i suoi spazi, purtroppo nonostante i tanti incontri con le amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi dieci anni, l’attenzione verso una città accessibile non c’è stata e in molti spazi dove prima non esistevano le barriere architettoniche ora ci sono, mi auspico come cittadino disabile che nei prossimi lavori non si commettano ancora questi errori che discriminano le persone con disabilità”.

A seguire il post di Prosperococco sulla sua pagina facebook





È la prima cosa che ho pensato da cittadino aquilano disabile, quando ho visto il cosiddetto “restauro” della fontanella del 1992 in Piazza Duomo e ho capito che era impossibile arrivare alla cannella dell’acqua per una persona in carrozzina.

Dar da bere agli assetati” è una delle opere di misericordia corporale del cristianesimo, evidentemente poco apprezzata dalla amministrazione comunale aquilana.

Ho provato sconforto per l’ennesima volta, per l’ennesima barriera architettonica nata con la nuova pavimentazione.

Ho provato come cittadino aquilano, imbarazzo e vergogna per i turisti in carrozzina ospiti di questa città che avranno sete e non riusciranno a dissetarsi, quando la buonissima acqua aquilana sgorgherà da quelle fontanelle in Piazza Duomo

Ho provato rabbia per tutti gli incontri che abbiamo fatto con i vari assessori e tecnici che si succeduti in questi anni, incontri purtroppo gettati al vento che lasciano l’amarezza di aver perso tempo e di essere stato ingannato insieme alle tante persone fragili.





La città si era dotata di un ottimo piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche: PEBA, lavoro che doveva servire da guida e punto di riferimento per il Comune dell’Aquila. Risultato: tutta carta straccia, tutto gettato nel cestino della spazzatura, compresi i soldi pubblici per realizzarlo.

Dopo l’ennesima dimostrazione di mancanza di riguardo per le persone disabili, in una città che si sta ricostruendo, è inevitabile pensare che dietro tutto questo, oltre alla mancanza del rispetto delle leggi e alla superficialità, ci sia vera discriminazione verso le persone con disabilità e cattiveria intenzionale, non ho altre spiegazioni.

Ritengo che il momento del dialogo e del confronto sia terminato, principalmente per la reiterazione delle azioni di mancanza di rispetto verso le persone più fragili e non solo.

È arrivato il momento che chi ha sbagliato e di chi non ha vigilato, paghi per questo e per tutti gli errori che ci sono stati in modo da evitarne altri”.

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