L’AQUILA- Raid notturni per rubare, man mano, i sampietrini accatastati a migliaia in un sito comunale tra via Fonte Burri e via Rocco Carabba, nell’area artigianale tra il quartiere di Pile e la stazione ferroviaria. La recinzione presenta anche buchi da dove chiunque facilmente può attingere ad un materiale edilizio di porfido, che ha un costo intorno ai 50 euro a quintale.
La segnalazione è stata fatta da alcuni residenti alle forze dell’ordine, e rivelata a questa testata, dopo aver avvistato persone che prelevavano quantità più o meno modeste di sampietrini, senza nemmeno scavalcare la recinzione. Gli stessi cittadini hanno contattato la Soprintendenza.
I sampietrini sono quelli rimossi dalle strade del capoluogo e delle frazioni, nelle fasi di cantiere della ricostruzione post sisma 2009, in particolare per la realizzare della rete dei sottoservizi, sostituiti poi dall’asfalto, in via provvisoria.
Non è dato a sapere se e quando i sampietrini saranno rimessi a dimora. Quello che è certo è che resteranno solo un ricordo nell’asse centrale della città, in piazza Duomo, piazza Regina Margherita, piazza Palazzo interessata dai lavori, dove invece sono stati sostituiti definitivamente dalla pavimentazione di pietra calcarea bianca, che polemiche sta suscitando, perché troppo soggetta ad insudiciarsi e che comporta costi per centinaia di migliaia di euro all’anno alle casse comunali per le operazioni di pulizia periodica.
Certo è che a guardare le eloquenti immagini, sono alla mercè di chiunque i sampietrini che hanno un valore storico ed architettonico, oltre che economico, realizzati con una roccia di origine vulcanica, estratta, rimanendo vicino all’Abruzzo, nelle zone dei Colli Albani e del viterbese, poi sbozzata in forma di piramide tronca. Meritevoli pertanto di una custodia più sicura e di una tutela, e basti ricordare che prendono il nome da Piazza San Pietro a Roma che si fregia di questa antica e solida pavimentazione, messa a dimora, lì come altrove, grazie alla perizia dei selciatori, uno dei mestieri secolari, in via di sparizione.
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