L’AQUILA: GENITTI A NEW YORK, ‘PREVENIRE DANNI DA STRESS DA LUCE BLU’

29 Giugno 2013 12:06

L'Aquila -

L’AQUILA – Il medico oculista aquilano Germano Genitti è intervenuto durante l’evento a New York, in cui l’azienda Hoya, che produce lenti che proteggono gli occhi dalla luce blu emessa da schermi Lcd e Led, ha parlato con i propri partner di nuovi orizzonti e ha condiviso i pilastri della visione.

“La luce blu provoca un danno progressivo da stress ossidativo sul cristallino e sulla retina quindi può essere considerata concausa di patologie senili quali la cataratta e la degenerazione maculare senile – ha spiegato Genitti, direttore della Banca degli Occhi dell’Aquila, centro di riferimento regionale e docente di Contattologia del corso di laurea di Ortottica presso l’Università degli Studi di del capoluogo abruzzese – Oggi, nel 2013, valutiamo pazienti anziani affetti da cataratta e degenerazione maculare che sono stati a contatto con la luce blu in misura minima rispetto a come lo saranno le nuove generazioni, che sin da piccoli utilizzano apparecchiature elettroniche (smartphone, tablet), per molte ore al giorno. Quindi è evidente che potremo avere un notevole aumento di queste patologie negli anni futuri”.

Il dottor Genitti ha quindi focalizzato l’attenzione della platea su un importante tema sociale, cioè i costi degli interventi di cataratta per la sanità pubblica in Italia.





“L’intervento chirurgico di cataratta è il più diffuso al mondo – ha commentato – Secondo i dati del Soi di maggio 2011, in Italia si effettuano oltre 500.000 interventi chirurgici di cataratta l’anno. Il sistema sanitario nazionale spende cifre ragguardevoli per far fronte all’esigenza di questi pazienti con costi per interventi con lenti intraoculari di ultima generazione stimati intorno a 700-800 milioni di euro l’anno. Se si riuscisse a diminuire l’incidenza e l’evoluzione della cataratta, ritardando anche solo di un decennio l’evoluzione di questa patologia nella popolazione, si potrebbe avere una riduzione notevole del numero di pazienti che dovranno sottoporsi ad intervento chirurgico con un conseguente risparmio della spesa sociale”.

Discorso analogo anche per la degenerazione maculare senile, che può sopravvenire, tra l’altro, a causa di una scorretta protezione degli occhi dai raggi UV e dalla luce blu.

“La degenerazione maculare legata all’età è per definizione una patologia dell’invecchiamento e si colloca al primo posto tra le cause di invalidità visiva in Italia – ha detto Genitti – Questa patologia può portare il paziente a condizioni invalidanti quali l’ipovisione, fino alla cecità. Attualmente, in Italia sono oltre un milione i pazienti affetti da degenerazione maculare e almeno 200.000 si sottopongono a terapie molto evolute (dati Fondazione Bietti). Ogni anno si evidenziano 50-70.000 casi nuovi di Dmle. Uno studio condotto dalla Luiss di Roma per conto di Iapb ha evidenziato un impatto economico sociale totale delle cause che provocano cecità, la prima è proprio la Dmle, di oltre 4 miliardi di euro l’anno più altri 2 miliardi di euro per la perdita di produttività. Come per la cataratta una riduzione in percentuale del numero di pazienti affetti da Dmle o un ritardo temporale nell’evoluzione di questa patologia potrebbe portare numerosi vantaggi, quali una riduzione del numero di pazienti ipovedenti e risparmi notevoli della spesa sociale”.





Genitti ha concluso il suo intervento valorizzando il ruolo fondamentale della ricerca e sviluppo in nuove lenti da vista che possono avere un ruolo fondamentale nella prevenzione e riduzione di queste patologie.

BlueControl di Hoya è stato accolto molto positivamente dalla classe medica oculistica, che in numerosi incontri, ne ha potuto apprezzare i benefici per la salute degli occhi, provando in prima persona i vantaggi immediati sulla visione.

 

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