L’AQUILA: IL 16 SETTEMBRE DEL 1987 MAGNOTTA FECE LA STORIA SENZA SAPERLO, IN CITTA’ NESSUNA DEDICA

16 Settembre 2024 22:12

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Lo celebrano in tutta Italia.

Partendo, come la Storia, quella Storia, impone, dalla sua L’Aquila.

Eppure, proprio nel capoluogo di regione abruzzese, dove tutto ebbe un inizio ed una fine, non gli dedicano nulla di ufficiale.

Oggi è 16 settembre.





Lo stesso giorno di trentasette anni fa, Mario Magnotta minacciava di iscriversi ai terroristi.

E lo faceva urbi et orbi, nonostante fosse convinto di urlare a squarciagola, attaccato come un pazzo al “cornetto” del telefono di casa, una delle frasi diventate tra le più conosciute di sempre – per l’appunto “Mi iscrivo ai terroristi!” – solo e soltanto ad un truffaldino ed impertinente venditore di elettrodomestici che in realtà era Maurizio Videtta, una sorta di Maradona aquilano degli scherzi telefonici orchestrati e messi in atto insieme al suo amico Antonello De Dominicis, il Platini, aquilano anch’egli. della situazione.

Lo Scherzo della Lavatrice (uno dei tanti, peccato non poter ascoltare tutti quelli registrati all’epoca, subiti dal Mario aquilano e nazionale nato in Liguria), quel giorno, grazie ai tre protagonisti senza copione, toccò l’apice che è arrivato fino a noi poveri ignoranti passando dalle audiocassette ai cd per poi finire su internet, in un crescendo rossiniano il cui suono, o urlo nel nostro caso, primordiale, nacque nella estrema provincia italiana.

Quella in cui la noia viene messa all’angolo dalla genialità e nella quale un bidello di scuola superiore diventa il primo fenomeno virale della storia, capace di far sganasciare dalle risate i comici, ispirare i cantanti e far riflettere gli intellettuali.

Un bidello che se ne vola in cielo una notte di gennaio, tre mesi prima del terremoto che gli avrebbe sfasciato la città e quella casa piccolissima e da abbellire “nei modi più migliori, nei modi migliori” ma ancora non ricostruita a oltre quindici anni dalla maledetta scossa del 6 Aprile 2009.

Quella casa in cui la voce di Mario Magnotta fece la Storia insieme a lui, dentro L’Aquila che fu.





Che lo ricorda senza impegnarsi più di tanto, con quella puzza sotto il naso che fa tanto Capitale italiana della Cultura 2026.

A lui, comunque, di quello che succede non fregherebbe un cazzo. (r.s.)

 

 

 

 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: