L’AQUILA: IMPAZZA TOTONOMI, SALVATORE SANTANGELO VICESINDACO, PRESIDENZA CONSIGLIO A FDI, FI OUT

PARTE LOTTA SUCCESSIONE DEL NEO ASSESSORE REGIONALE ROBERTO SANTANGELO   CHE NON MANTERRA' DOPPIA CARICA. IPOTESI INGREISSO IN GIUNTA DEL FRATELLO GIORNALISTA, LE AMBIZIONI DI VITTORINI E SCIMIA. RESTA SCONTRO TRA SINDACO BIONDI E AZZURRI

20 Aprile 2024 08:01

Regione - Politica

L’AQUILA – Il fratello giornalista Salvatore Santangelo vicesindaco in quota L’Aquila futura, al posto nientemeno di Raffaele Daniele, che dovrebbe tornarsene a casa, la presidenza del Consiglio a Fdi con in pole Livio Vittorini e Leonardo Scimia, con buona pace di Guglielmo Santella, ma soprattutto di Forza Italia, messa all’angolo, che invece mirava ad accrescere il suo peso, e con cui si consumerebbe lo strappo definitivo.

Oramai, nella città, L’Aquila, che celebra Sant’Agnese, protettrice dei pettegolezzi, le indiscrezioni sussurrate nei corridoi di palazzo Margherita e dintorni si moltiplicano di ora in ora, intorno alla successione nella prestigiosa carica di presidente del Consiglio, che vale oltre 7.100 euro al mese.

Questo perché, a quanto pare, Roberto Santangelo, di Forza Italia e del gruppo L’Aquila futura, la sua creatura politica, si appresta a lasciare libero il prestigioso scranno, essendo stato rieletto con oltre 9mila voti alle regionali del 10 marzo, e nominato assessore con deleghe a politiche sociali, formazione e istruzione,  ricerca e l’università, beni e attività culturali e di spettacolo, nella giunta del Marco Marsilio bis. E il carico di lavoro più pesante lo indurrà, non subito, ma dopo l’estate e dopo le elezioni europee, a lasciare la guida del consiglio comunale del capoluogo, dopo aver mantenuto una doppia carica, ma più alla portata, essendo stato anche vicepresidente del consiglio regionale, nella precedente legislatura.





In questa partita si incrociano sia la lotta intestina dentro Fdi, tra il sindaco Pierluigi Biondi e il senatore Guido Liris, vice segretario regionale e capogruppo commissione Bilancio, e le rispettive squadre, per il controllo del partito, che significa poi avere l’ultima parola nelle candidature delle prossime tornate elettorali, e nella distribuzione di incarichi, lotta resa più dura dalla mancata elezione a consigliere alle regionali, dell’ex assessore comunale ed ex presidente della Gran Sasso Acqua, Alessandro Piccinini, uomo più vicino a Biondi che a Liris, e che ora sospetta tradimenti da parte dell’area politica che fa riferimento al senatore. Complice è stato però anche il risultato sotto le attese del partito di Giorgia Meloni nel capoluogo, del 18,1%, sei punti in meno rispetto alla media regionale e otto in meno rispetto quella della provincia dell’Aquila. E c’è poi ovviamente lo scontro tra Biondi e Forza Italia, con il sindaco che da mesi si rifiuta di sedersi al tavolo con il segretario cittadino Stefano Morelli e il vicepresidente provinciale Giorgio De Matteis, che chiedono una verifica di programma e un assessorato, visto che l’unico posto in giunta degli azzurri era quello di Roberto Tinari, passato però armi e bagagli all’Udc, tenendosi stretto lo scranno assessorile.

In teoria dunque il posto da presidente del consiglio dovrebbe andare all’unico esponente di Fi,  Daniele D’Angelo, visto che Maria Luisa Ianni è passata al gruppo misto, giurando fedeltà a Biondi, o a uno dei due del gruppo L’Aquila futura, la civica creata da Santangelo, e a cui è tuttora egli stesso iscritto, anche se con la tessera di Fi, con Guglielmo Santella, in pole, rispetto a Laura Cococcetta. Ma nessuno dei tre viene considerato da Fdi adatto, per esperienza, a ricoprire l’incarico di arbitro dell’aula consiliare.

E forse queste perplessità non sono disinteressate, perché c’è chi assicura che la presidenza del consiglio fa gola e non poco dentro Fdi, ovvero a Livio Vittorini, attuale presidente della commissione Bilancio, eletto nel 2022 con 954 preferenze, terzo più votato in assoluto, secondo nel suo partito, Come pure potrebbe ambire a quel prestigioso posto il capogruppo di Fdi, Leonardo Scimia, oltre 47o voti, Non a caso entrambi della corrente di Liris.

Certo, questo significherebbe linea dura, anzi durissima, nei confronti di Forza Italia che non solo non otterrebbe l’assessore richiesto, ma perderebbe anche la presidenza del consiglio, nonostante l’ottimo 16% preso in città alle regionali. Ma del resto da questo punto di vista Biondi non avrebbe da obiettare, visto che lui di rimpasto di giunta non ne vuol sapere. E anche con un solido argomento: in comune l’assessore che dovrebbe lasciare il posto a Fi, non solo perde uno stipendio mensile di oltre 7.100 euro, ma deve tornarsene a casa, perché non funziona come in Regione dove l’assessore rimosso torna comunque in consiglio, e a lasciargli il posto è il consigliere primo dei non eletti che lo aveva “surrogato”, ovvero sostituito in aula. Insomma, pur volendo, far schiodare dalla sedia un assessore comunale in carica, non è una passeggiata di salute

Ben lieto di dare una sonora lezione a Fi sarebbe poi Claudio Gregori, neo segretario provinciale e sindaco di Barete espressione di Liris, anche se in buoni rapporti con Biondi, arrivato ai ferri corti con De Matteis e Morelli, tanto da minacciare querela a seguito di una nota in cui due forzisti gli hanno consigliato di “usare autonomamente quell’organo che forse ti è poco conosciuto, che si chiama cervello”, nell’ambito di una polemica sulla gestione dei parcheggi in centro riservati ai residenti.





Per quanto però non è un mistero che Fdi abbia chiare mire egemoniche nel centrodestra, appare eccessivo, anche tra le colombe di Fdi, avere sia il sindaco, sia il vicensindaco, il citato Raffaele Daniele, e pure il presidente del consiglio.

E circola così un altra ipotesi, altrettanto clamorosa: quella di un accordo politico tra Fdi e Santangelo, ovvero con la sua civica L’Aquila Futura, ma non con Fi,  De Matteis e Morelli, lasciati ancora una volta fuori la porta.

L’accordo dovrebbe prevedere la presidenza del consiglio o a Vittorini o a Scimia. Mentre L’Aquila futura otterrebbe il posto da vicesindaco, ora di Raffaele Daniele, fedelissimo del sindaco, con deleghe pesanti  a commercio, ricostruzione beni pubblici e politiche economiche, finanziarie e di bilancio. Che dovrebbe andare a casa, nonostante sia stato alle comunali del 2022 il secondo più votato in assoluto, con 1150 voti. Ipotesi molto difficile.

E chi lo sostituirebbe? Un esterno, ma interno alla famiglia dell’assessore regionale: Salvatore Santangelo, saggista, giornalista, docente di Geografia delle lingue all’Università Tor Vergata di Roma, ex vice-presidente della Gran Sasso acqua.

Ad arricchire la rappresentanza istituzionale dei Santangelo, visto che la sorella di Roberto e Salvatore, Alessandra Santangelo, è stata nominata presidente dell’Afm, la società comunale che gestisce le farmacie. E con scontate bordate delle opposizioni, ma non solo, contro il familismo amorale  in salsa aquilana, le parentopoli e così via.

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