L’AQUILA – “Vi bruciamo vivi”, “vi roviniamo la vita”, “a noi nun ce tocca nessuno”.
Dalle minacce di morte agli insulti, anche ai bambini, dai rumori molesti a tutte le ore del giorno al lancio di uova sulle auto e vetri rotti contro le finestre delle abitazioni: vittime di un incubo che andrebbe avanti da mesi, accompagnati da numerose denunce alle Autorità, i residenti dei Map della frazione aquilana di Civita di Bagno, che raccontano di essere perseguitati da vicini decisamente “particolari”, arrivati da fuori città.
Si tratta di una famiglia di 4 persone giunta all’Aquila nei primi mesi dell’anno e che risiede in uno degli alloggi in questione.
Una convivenza impossibile, come testimoniano le copiose denunce arrivate alla Questura dell’Aquila in poche settimane per comportamenti che non trovano giustificazioni e che pure hanno portato all’esasperazione i residenti, che ormai hanno paura di tornare a casa, terrorizzati dall’eventualità che possa verificarsi una tragedia da un momento all’altro.
Nei mesi sono stati diversi gli interventi di polizia e carabinieri allertati da vittime di violenze e soprusi di ogni tipo.
“L’ultimo ieri con tre pattuglie della polizia intervenute dopo che una famiglia è stata presa di mira dai 4, che hanno sfondato la finestra del soggiorno dei poveri malcapitati per poi sparire subito dopo; a un’altra hanno messo fuori uso la serratura della porta d’ingresso, tanto che per rientrare è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, chiamati dalla stessa polizia. A seguito di questa situazione surreale, una signora si è sentita male ed è stata trasportata in ospedale”, racconta uno dei tanti testimoni che hanno assistito alle scene.
Su una denuncia si legge addirittura di un lancio di oggetti contro bambini che stavano giocando all’aria aperta.
Tanti i testimoni che, date le circostanze, hanno paura di parlare, tanti altri hanno invece già denunciato. Tutti sono, o sono stati, potenziali “bersagli” e qualcuno per la disperazione ha dovuto cambiare alloggio. Per gli altri che cercano di resistere, perché non hanno alternative, è come vivere in un film horror.
“Non è vita questa, con la paura di essere aggrediti all’improvviso da vicini violenti, potrebbe succedere qualsiasi cosa da un momento all’altro”.
I residenti, oltre alle forze dell’ordine, si sono rivolti in più occasioni anche al Comune dell’Aquila, in particolare all’Ufficio Assegnazioni Progetto Case/Map ma, ad oggi, non sono stati presi provvedimenti.
“Nessuno ci risponde, nessuno ci spiega chi siano queste persone e perché sono qui. A noi chi ci tutela, chi ci aiuta? Questo è un incubo senza fine”. (a.c.)
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