L’AQUILA: INTERVENTO D’URGENZA NEUROCHIRURGIA, BIMBA DI 7 MESI OPERATA CON SUCCESSO AL CERVELLO

30 Giugno 2023 16:47

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – Bimba di 7 mesi operata d’urgenza al cervello, in seguito ad una caduta, messa in salvo e trasferita al ‘Gemelli’ di Roma.





La delicata operazione è stata effettuata ieri mattina, all’ospedale dell’Aquila, nel reparto di Neurochirurgia, per rimuovere un ematoma extradurale acuto, causato dal trauma, che si era formato tra la teca cranica e la dura madre, cioè la membrana che riveste il cervello.

L’intervento, effettuato dal primario, Alessandro Ricci, insieme alla sua collega Hambra Di Vitantonio, “riveste un carattere eccezionale sia per l’alto tasso di difficoltà dovuto all’età della paziente sia perché compiuto da un reparto strutturato per operare solo adulti”, si legge in una nota stampa della Asl provinciale dell’Aquila.

Il danno riportato dalla bambina, i cui genitori risiedono in provincia di L’Aquila, è stato tale da indurre i neurochirurghi del San Salvatore a intervenire immediatamente anziché, come prevede in questi casi il protocollo, trasferire la bimba in ospedali come il ‘Gemelli’ di Roma, altamente specializzati nell’emergenza e nell’assistenza di pazienti in età pediatrica.





Solo dopo l’intervento compiuto all’ospedale dell’Aquila, che ha permesso di rimuovere l’ematoma ed evitare gravi, immediate evoluzioni del trauma, si è proceduto a trasferire la piccola, verso le ore 14 di ieri, nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Gemelli, dove è giunta in discrete condizioni. È stato l’elicottero del 118 a trasportare la piccola dall’Abruzzo alla Capitale.

“L’intervento d’urgenza all’Aquila si è rivelato decisivo per la tempestività e l’efficacia con cui è stato eseguito, frutto di un gioco di squadra che ha coinvolto, oltre alla neurochirurgia, pronto soccorso generale, pronto soccorso pediatrico, radiologia Dea, rianimazione, anestesia, blocco operatorio ed elisoccorso del San Salvatore – si spiega ancora nel comunicato – Un lavoro a più mani, messo in atto con rapidità, che ha permesso di affrontare un caso molto raro, nel passato verificatosi solo altre due volte e molti anni fa, vale a dire operazioni di neurochirurgia compiute su soggetti con pochi mesi di vita”.

Per l’ospedale è stato un ‘test’ imprevisto che, in una situazione di emergenza, ha evidenziato “un forte affiatamento tra reparti e servizi e capacità di coordinamento delle diverse attività”.

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