L’AQUILA – L’Azienda sanitaria continua a ignorare che la necessità primaria di un esame clinico è la tempestività. Infatti pur a fronte di segnalazioni da parte degli utenti i tempi continuano a essere intollerabili. E spunta l’ennesimo caso, segnalato da un paziente aquilano di circa 70 anni, al quale il suo medico di fiducia aveva prescritta una visita reumatologica.
L’uomo, infatti, si era recato al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore per allarmanti problemi di deambulazione che non aveva mai avuto prima.
A quel punto, come ovvio, gli è stata sollecitata dai medici una visita specialistica con una certa solerzia in modo da intervenire subito con la terapia.
“Sono andato al Centro prenotazioni”, racconta l’uomo, “nella speranza di una data accettabile ma sono rimasto deluso”. Infatti la richiesta è stata inoltrata ad agosto ma l’esame è stato fissato sì ad agosto ma del prossimo anno, per l’esattezza il 3.
A quel punto il paziente non ha avuto altra scelta e dice si essersi rivolto a un privato che ha effettuato l’esame in tempo utile e ha pagato anche una somma non superiore a quella che gli era stata chiesta dal servizio sanitario pubblico.
Un’ altra protesta riguarda i tempi di rilascio delle cartelle cliniche che dovrebbe avvenire entro 30 giorni dalla richiesta. In un caso, invece, di mesi ce ne sono voluti almeno due e questo solo dopo una nota di un legale che ha fatto una richiesta ufficiale dopo che quelle ordinarie non avevano sortito effetti nei medici che dovevano elaborare le medesime cartelle.
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