L’AQUILA: L’ULTIMO COMMOVENTE SALUTO A COLLEMAGGIO A MARIO PIETRUCCI, GIGANTE BUONO

21 Aprile 2022 10:17

L'Aquila - Abruzzo, Cronaca, Politica

L’AQUILA – Una basilica di Collemaggio gremita, ha dato l’ultimo saluto a Mario Pietrucci, stimato e conosciuto tipografo scomparso all’età di 74 anni nel giorno di Pasquetta, dopo aver combattuto contro una grave malattia. Lascia la moglie Mimma, il figlio consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, e Rosita, insegnante, i  nipoti Mario, Paolo ed Enrico.





A celebrare il funerale Don Nunzio Spinelli. Tanti i paesani di Mario presenti, del suo paese Cesaproba nell’alta valle dell’Aterno. Presente anche il sindaco Pierluigi Biondi, di Fdi.

Ha scritto la figlia Rosita: “Me lo avete raccontato in mille modi diversi, il mio adorato papà. La sua solarità declinata in tante sfaccettature. Tutte belle. Ci avete fatto sentire meno soli e persi senza di lui. Perché assenze come la sua si sentono e pesano. Ho sentito tutto in questi due giorni atroci. I più difficili della mia vita.
Ho sentito l’affetto sincero, il dispiacere, la voglia di raccontarlo, ho sentito battere il cuore di tutti quelli che mi hanno abbracciato e si sono emozionati con me.
Sì, è stata una grande persona, un uomo onesto e solare che regalava gioia con tutto il suo essere.
Avevo un legame speciale con lui, quello della figlia femmina innamorata di suo padre.
Spero solo di saper onorare il suo nome e che lui sia orgoglioso di me
Grazie di cuore a tutti per l’affetto che ci avete dimostrato
È stata un’onda di calore che ci aiutato a non sentire il gelo del distacco da lui”.





Queste le parole di Pierpaolo Pietrucci: “Mario, il figlio che ha il nome del nonno, ha tenuto il dolore di questi giorni tutto dentro: solo chi lo conosce sa che ha occhi diversi. Enrico invece ha voluto mettersi a letto indossando la giacca da camera del nonno. Si è girato e rigirato nel letto, poi si è alzato si nuovo e ha preso un orsacchiotto di peluche che gli aveva regalato papà. Poi è stata la volta della sciarpa della Roma, comprata dal nonno all’Olimpico, la passione di papà, che è diventata la mia e infine quella dei miei figli. Ad ogni oggetto che entrava nel letto sentivo il sorriso di mio padre, ma non ho detto nulla ai miei figli, non riuscivo, non potevo. La prima notte senza papà ho dormito stretto a loro e alla marea di oggetti che lo ricordavano, parte dell’immenso amore per noi che mio padre ha avuto su questa terra.
Poi sono stato travolto dal vostro affetto, dai vostri mille racconti sul gigante buono, molti dei quali neanche conoscevo, sul suo amore per mamma e sul bene che non ha seminato invano.
Vi ringrazio, tutti, per aver portato di nuovo papà tra la sua gente”.

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