L’AQUILA – Oggi Mario Magnotta avrebbe compiuto 79 anni.
Scomparso la sera del 4 gennaio del 2009, tre mesi prima del terremoto del 6 aprile che distrusse anche la sua L’Aquila, l’ex bidello, indimenticabile vittima degli scherzi telefonici subiti da due ex studenti di ragioneria, Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta, noti imprenditori della ristorazione aquilana, continua ad essere omaggiato in lungo e in largo, dai fumetti a lui ispirati, al nome affibbiato a un ragno dalla redazione del mensile scientifico Focus, ai ricordi di rapper come Frankie Hi-nrg Mc e di comici come Dario Vergassola.
Manca, però, nella città in cui arrivò ad appena due anni da orfano nato in Liguria (a Pieve di Teco, provincia di Imperia) e di cui è diventato un vero e proprio simbolo riconoscibile in Italia e non solo, l’intitolazione di una via o di una piazza.
E l’avvicinarsi dell’ottantesimo anno dalla sua nascita, il 14 ottobre del 2022, potrebbe essere l’occasione per dare il giusto riconoscimento a una persona che, a modo suo, ha fatto conoscere L’Aquila a tantissima gente, da “primo contenuto virale della storia, ben prima dell’avvento di internet”. (r.s.)
Download in PDF©