L’AQUILA – “Non si possono tenere i locali aperti con musica alta e gente che balla fino alle 2 di notte e anche oltre quando poi la mattina successiva ci si deve svegliare presto per andare al lavoro e accompagnare i figli a scuola”. La protesta arriva dal centro storico ma stavolta a farsi sentire sono i residenti di Corso Federico II e dintorni.
“Qui”, sostengono i residenti, “ci si trova di fronte a una resa totale. La delibera comunale prevede che si possa stare aperti fino all’una di notte ma se poi la musica alta e balli vanno avanti ancora a lungo vuol dire che le regole non valgono. Fermo restando che ci sta gente che sta in strada fuori dai locali e che schiamazza. Se si fa un giro in centro la situazione non cambia. Prima era tutto più contenuto e prima di mezzanotte finivano le baldorie. Ora ci sono anche locali che organizzano eventi fuori dai locali”.
“Non vanno nemmeno dimenticate”, proseguono, “delle persone che vivono qui le quali per motivi di salute vivono una condizione incompatibile con questi rumori notturni”.
“Nella nostra citta”, aggiungono i residenti, “soprattutto in centro, manca un tessuto sociale. Molte case, dalla villa comunale fino al centro e oltre, sono ancora vuote. La gente, vista la situazione attuale, non ci vuole tornare. Noi che abbiamo comprato case in questa zona abbiamo investito dei soldi ma le abitazioni, per i motivi succitati da queste parti hanno subito una inevitabile svalutazione. Fanno bene quelli che hanno fatto causa al comune chiedendo risarcimenti”.
Download in PDF©