L’AQUILA – Nuova manifestazione ieri all’Aquila, in Piazza Regina Margherita, a sostegno della Palestina e contro l’occupazione israeliana.
La manifestazione, a cui hanno preso parte alcune decine di persone, è stata organizzata e promossa dalla locale “Assemblea per la Palestina”. Tra i presenti, Pierluigi Iannarelli, segretario del circolo Sinitra Italiana L’Aquila, Liduina Cordisco, zia di Francesca Antenucci, la moglie di Khaled El Qaisi, il ricercatore italo-palestinese residente a Roma e arrestato dalle autorità israeliane senza nessuna accusa lo scorso agosto tornato in Italia il 9 dicembre, e Alfonso De Amicis, storico esponente aquilano della sinistra di classe.
Nel corso del sit-in sono state lanciate bordate, tra gli altri, nei confronti del governo Meloni, della parte di opposizione che appoggia Israele e degli altri governi ed esponenti politici non soltanto europei che “sostengono l’occupazione e il genocidio”, ma pure contro aziende tra cui Carrefour, Snam e Leonardo “che vanno boicottate”.
“Ci è stato impedito di manifestare pacificamente ai Quattro Cantoni ‘per non turbare la pubblica sicurezza, perché lì è pieno di famiglie con bambini’ – ha dichiarato nel suo interventoi Luigia De Biasi -. Ma noi sappiamo che solo Gaza ci sono famiglie con bambini, che però vengono quotidianamente sterminati dalle bombe dell’esercito israeliano, oltre 25.700 sono infatti i morti tra i civili. Ai Quattro Cantoni, però, c’è anche il punto vendita Carrefour, una multinazionale francese che trae profitto dalla occupazione israeliana fornendo tonnellate di cibo e materiale vario all’esercito, mentre a Gaza la gente muore letteralmente difame. In Italia le festività e le spese natalizie non devono essere turbate dall’orrore di questo genocidio, lo abbiamo visto con la repressione di una manifestazione pacifica davanti al presepe in Piazza San Pietro e oggi all’Aquila”.
“Il governo di Giorgia Meloni – ha detto ancora De Biasi – che si definisce donna, madre, italiana e cristiana, non ha alcun rispetto per la vita delle donne e dei bambini palestinesi, né dei migranti. Le donne italiane, per questo governo, sono macchine per la riproduzione di forza lavoro da sfruttare e di soldati da inviare al macello per le loro guerre imperialiste”. (Roberto Santilli)
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