L’AQUILA, PAZIENTE RESTA CHIUSA IN REPARTO E MUORE: INDAGATO INFERMIERE

24 Settembre 2022 17:38

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Si sarebbe allontanato dal capezzale della paziente per chiamare il medico ma, appena uscito fuori dalla stanza, l’unica porta di accesso al reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila sarebbe rimasta bloccata: prima di riuscire ad aprirla sono trascorsi venti minuti, la paziente è morta in quel lasso di tempo.





È stato contestato il reato di omicidio colposo a un infermiere sulmonese di 44 anni che nei giorni scorsi ha ricevuto dalla procura del tribunale dell’Aquila l’avviso di conclusione delle indagini e l’invito a produrre le memorie difensive.

La vicenda, come riporta Il Centro, risale ad ottobre del 2020 quando una paziente di 65 anni fu ricoverata nell’allora reparto covid nel G8. All’inizio di novembre la donna cominciò a peggiorare fino ad arrivare ad una crisi respiratoria. A quel punto l’infermiere si sarebbe allontanato per avvisare il medico.





Appena uscito però, la porta si sarebbe bloccata. A nulla sono valsi tentativi di riaprirla, ci è riuscito solo un tecnico specializzato dopo una ventina di minuti. A quel punto per la donna era già troppo tardi.

Due mesi dopo familiari hanno presentato denuncia contro ignoti ed è quindi scattata una indagine interna per accertare eventuali responsabilità. Al momento, l’unico responabile, per l’accusa, sarebbe proprio l’infermiere.

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