L’AQUILA: PERPLESSITA’ ITALIA VIVA SU PROGETTO NUOVA PORTA BARETE

11 Gennaio 2021 09:51

Regione - Politica

L’AQUILA – “Sarebbe opportuno che il progetto risultato vincitore nel concorso di progettazione per la riqualificazione urbana di Porta Barete venga portato al più presto all’attenzione della cittadinanza. Lo strumento adatto potrebbe essere l’Urban Center che a quanto pare fu interpellato dall’amministrazione solo per le sorti del ponte belvedere”.

Così il consigliere comunale dell’Aquila di Italia Viva, Paolo Romano.





LA NOTA COMPLETA

Scorrendo infatti i render che compongono il progetto vincitore non si può fare a meno di rilevare due aspetti che dovrebbero quantomeno impensierire la collettività e su cui bisogna aprire una riflessione. Il primo è l’assoluta sottovalutazione del carico di traffico veicolare che la chiusura di via Vicentini comporterebbe per tre su tre delle arterie viarie interessate, il secondo è la totale mancanza di accessibilità da Piano di abbattimento delle barriere architettoniche che si riscontra nelle quote di dislivello tra l’area antistante la chiesa di Santa Croce e la quota sommitale di via Roma, nonostante si sia persino inserito negli elaborati di progetto un disabile in carrozzella”. Il forte dislivello che si verrebbe a creare con la rimozione del terrapieno riporterebbe l’area alle quote e ai dislivelli dell’epoca pre-settecentesca (si parla di circa dodici metri di dislivello) senza neanche la previsione di un ascensore per disabili, bambini e anziani.

Ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche è necessario infatti rispettare una pendenza del 8%: ogni tratto di rampa che vediamo nei render dei vincitori dovrebbe essere lungo un massimo di 10 metri seguito da un pianerottolo. Per
12 m di dislivello occorrerebbero 150 metri di rampa, dunque 15 rampe da 10 metri l’una con il relativo pianerottolo; una follia.

Eppure questa era l’amministrazione che in più di un’occasione ha vantato la nomina di  un Disability Manager oltre che una particolare attenzione all’accessibilità nelle nuove opere pubbliche con l’introduzione del Design for All.





Anche la chiusura di Via Vicentini porterebbe non pochi problemi: costringerebbe gli automobilisti che scendono da via XX settembre e che intendono andare su via della Croce Rossa a immettersi nella rotatoria del tribunale caricandola di traffico più di quanto non lo sia già; gli stessi automobilisti sarebbero a quel punto costretti a percorrere un tratto di viale Corrado IV per poi fare una curva a U sull’ultimo tratto di via della Croce Rossa che diventerebbe a doppio senso con necessaria e conseguente soppressione degli attuali parcheggi lato strada. Al netto della previsione di manovra che una curva a U in quel tratto avrebbe sia per gli autobus urbani che per i mezzi pesanti, appare chiaro quanto la chiusura di via Vicentini possa creare una congestione di flussi veicolari in quella zona.

È necessaria dunque una riflessione della cittadinanza come della politica: a questo proposito un passaggio informativo in Commissione Territorio magari alla presenza del team risultato vincitore, risulterebbe quanto meno opportuno.

 

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