L’AQUILA – “Il linguaggio utilizzato nel post squalifica completamente l’istituzione in quanto tale e svilisce totalmente il ruolo istituzionale di amministratore pubblico”, pertanto, “è opportuno che l’assessore si dimetta dal proprio incarico e che l’attuale sindaco valuti concretamente di volerlo invitare a questo gesto di rispetto e di decoro istituzionale”.
Sono alcuni dei passaggi contenuti nell’interrogazione a risposta scritta e orale all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale dell’Aquila, in programma il 18 dicembre per la prima volta dopo 14 anni a Palazzo Margherita, presentata dalla consigliera Simona Giannangeli (L’Aquila coraggiosa) e sottoscritta dai consiglieri di opposizione, in riferimento ad un post pubblicato su Facebook dall’assessore all’Urbanistica, nonché portavoce della Lega in Abruzzo, Francesco De Santis.
Il post incriminato risale al 14 agosto scorso quando diversi esponenti della minoranza consiliare hanno aspramente criticato il posizionamento del palco, destinato ad ospitare la 729esima edizione della Perdonanza celestiniana, davanti alla facciata della Basilica di Collemaggio.
Da qui il commento di De Santis affidato ai social: “Alcuni di quelli che ieri difendevano gli spacciatori ed i tossici che si facevano le spade ed il metadone a Collemaggio (okkupato) oggi pontificano su metri di distanza dalla Basilica di un palco artistico e affascinante che negli ultimi sei anni ha portato la festa santa e laica dell’Aquila sulle belle cronache di tutta la nazione. Scusate se disturbiamo il vostro agosto drogherecciom ma smettetela di rompere le… I Komunisti ora all’Aquila sono diventati più cattolici dei papaboys…”.
Secondo l’opposizione, “il post è indegno di chiunque e ancora di più di un componente della Giunta comunale incaricato di amministrare, con l’obbligo morale e politico del pieno rispetto dell’intera comunità”.
E così De Santis, sentito da AbruzzoWeb sul tema: “Questo è il livello dell’opposizione aquilana, la politica social di chi non ha argomenti. Stiamo lavorando benissimo, lo dimostra il fatto che non possono aggrapparsi ad altro, e gli aquilani lo sanno”. (a.c.)
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