L’AQUILA – “A L’Aquila Enrico Verini, consigliere comunale all’opposizione in quota Calenda, nonché segretario comunale di “Azione” e membro della direzione regionale dello stesso partito, accetta che sulla sua bacheca FaceBook, si possano accogliere parole che hanno un peso mortale. “Vanno uccisi da piccoli… Dopo i primi 3/400k vedi che gli passa il vizietto” (ai comunisti). Qui Verini, a modo suo, tenta di smorzare tanto ardore rispondendo: “Sei un po’ troppo drastico”. Magari pensa a un numero più basso? A una suddivisione in base agli anni?”.
Così in una nota Potere al Popolo Abruzzo.
“Questo scambio di battute sono riferite alle ultime elezioni avvenute il Venezuela. Le parole sono pietre” scriveva Carlo Levi, per raccontare le ingiustizie, le arretratezze e la negazione dei diritti in Sicilia. A distanza di 70 anni, in un contesto diverso e tuttavia inquietante, le parole sono diventate fumo che si dissolve, fuliggine che si deposita. Il consigliere Verini piuttosto che stigmatizzare questi “lanciatori di pietre”, li assolve rispondendo semplicemente con la frase citata. Le bugie dell’opposizione venezuelana, fomentata e finanziata dai centri di potere economico internazionale, USA e Unione Europea, mirano a screditare il governo del presidente Maduro, e creano disordini nel paese; azioni finalizzate a consentire l’esproprio delle ingenti risorse naturali del Venezuela a favore delle multinazionali. Qui da noi si rincara la dose, nonostante il nutrito gruppo di Osservatori Internazionali abbia vigilato sulle procedure elettorali dichiarandole assolutamente corrette. Invece irriducibili boia nostrani sperano in una strage di “comunisti”, addirittura da piccoli, prima che facciano danno contro le loro manovre predatorie e coloniali”, prosegue la nota di Potere al Popolo.
“Da troppo tempo in Italia i nostri rappresentanti istituzionali hanno sdoganato parole, gesti, atteggiamenti che rimandano a un periodo buio della nostra storia, sono parole e gesti che vanno contro la nostra costituzione. Sono parole e gesti che, se tollerati, diventano azioni aggressive e violente contro chi non è considerato degno inquilino del curato giardino dell’occidente collettivo, in sintesi è il ritorno del pensiero fascista. Un consiglio non richiesto al consigliere Verini: specie quando si ricopre un ruolo istituzionale è un dovere essere “intolleranti” sì, ma contro chi traccia una via di non ritorno. Essere tolleranti verso chi mina le stesse basi della convivenza civile, conduce inevitabilmente ad essere travolti e dominati da essi. Per noi è un dovere essere intolleranti verso tutti i violenti intolleranti sdoganati da politici miopi e stampa collusa, siamo militanti e denunciamo con voce alta e chiara questa brutalità, lavoriamo affinché queste persone abbiano coscienza della gravità delle loro azioni e ne provino vergogna”, conclude la nota
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