L’AQUILA – “Arte aquilana del XXII secolo: statua del Nettuno con fioriere graticciare da giardino in plastica verde”.
E’ il sarcastico commento dell’avvocato Fausto Corti, in calce alle foto da lui condivise sul suo profilo facebook e che immortalano lo spazio esterno di un locale di piazza Regina Margherita che si estende anche davanti alla statua del Nettuno, con tanto di fioriere a delimitare i confini.
La piazza è stata recentemente riqualificata ad opera della Fondazione Carispaq, ed è stata rimossa la grande aiuola centrale con la finalità di valorizzare proprio la visibilità e fruizione estetica della fontana, anch’essa restaurata. Ora la piazza è una dei principali teatri della movida, invasa nella sua quasi totalità dai tavoli dei numerosi locali che su di essa si affacciano.
Numerosissimi i commenti critici e indignati sulla pagina dell’avvocato, che da tempo denuncia gli eccessi della movida aquilana che rende la vita difficile ai residenti. In molti denunciano che il centro storico, invaso da dehors di bar, pub e ristoranti, è diventato una “grande trattoria a cielo aperto”, una “sagra permanente”, un “far west senza regole”, accusando il Comune dell’Aquila, di consentire questa deregulation.
Tra i tanti commenti merita menzione, per la tagliente ironia, quella dell’avvocato Gianluca Totani, “Sta Fontana messa lì così è un cazzotto ad un occhio…”, suggerendone implicitamente la rimozione. C’è anche chi propone di mettere “il nettuno in un angolo della piazza” o di coprirla con un telo “magari nero…che fa scicche”.
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