L’AQUILA – Il copione è sempre lo stesso, un raggiro banale che, in un momento di caos, può essere messo a segno con una certa facilità, soprattutto nei piccoli negozi: è la cosiddetta “truffa del resto”, di cui è stato vittima in questi giorni un barista aquilano che racconta l’accaduto per mettere in guardia colleghi e proprietari di altre attività commerciali.
Il bar in questione di trova in pieno centro nel capoluogo regionale, tra i cantieri della ricostruzione, in un contesto già particolarmente caotico in queste settimane per via dei grandi lavori di riqualificazione tra Piazza Duomo e il corso stretto.
La truffa consiste nel confondere la persona alla cassa, riuscendo a portare via il resto per una somma che l’esercente in realtà non ha mai incassato.
“Qualche mattina fa è entrato questo ‘cliente’ dall’accento campano, sui 40 anni circa – racconta – Ha tirato fuori una banconota da 50 euro, iniziando subito dopo a cercare monete nel portafoglio. Allo stesso tempo continuava a fare domande su qualsiasi cosa, dai prezzi delle birre a quelli del cibo esposto negli scaffali e nei frigoriferi. Nel frattempo, con i soldi ancora in mano, mi chiedeva se fosse possibile cambiare il taglio delle banconote. ‘Riesci a darmi due pezzi da 10? No meglio da 20’, e poi ancora domande a caso”.
L’uomo ha continuato a tenere la banconota in mano fino a quando, a un certo punto della lunga discussione, l’ha rimessa nel portafoglio dando a credere di averla consegnata.
A quel punto il titolare del bar, stordito dalle chiacchiere, convinto di aver messo i 50 euro in cassa, ha dato al truffatore l’equivalente in banconote da 10 e 20 euro. E così il ladro, dopo aver ringraziato, se n’è andato con i suoi 50 euro e altri 50 “offerti” dal bar.
La truffa è nota e sulla rete circolano diversi video che mettono in guardia i possibili malcapitati.
“Ammetto di aver compiuto una leggerezza ma è altrettanto probabile in circostanze normali non mi sarebbe successo. Questa persona ha approfittato di un momento di confusione all’interno del locale per compiere indisturbato la sua truffa. Mi sono accorto quasi subito di essere stato imbrogliato ma era già troppo tardi, l’uomo se ne era già andato e in ogni caso il furto è difficile da dimostrare”.
“Ormai purtroppo è successo e tutto sommato poteva andare anche peggio, anche con cifre più alte. Racconto la mia disavventura nella speranza che possa servire ad evitare anche un solo caso a qualche altro collega che, come me, ogni giorno è costretto a tenere anche tre occhi aperti”.
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