VALORE DEL DONO E PROGRESSI TRAPIANTI CORNEA, BANCA DEGLI OCCHI PROTAGONISTA IN CONVEGNO SIBO

22 Maggio 2024 09:25

L'Aquila - Cultura, Sanità, Scienza e ricerca, Video

L’AQUILA – Il valore del “dono” e i grandi progressi chirurgici per i trapianti di cornea raggiunti nel corso degli anni anche grazie all’attività delle Banche degli Occhi, un momento di confronto e approfondimento che si è svolto in alcuni dei luoghi simbolo dell’Aquila, un’occasione per scoprire la storia, la cultura e l’arte raccontando le tante sfumature della città che rinasce.

Questi i grandi temi al centro del sedicesimo corso nazionale dal titolo “Sibo 2024: persone, innovazione e chirurgia”, che si è tenuto lo scorso 18 maggio nel centro congressi “Luigi Zordan ” della Università degli studi dell’Aquila. All’evento, promosso dalla Società italiana delle banche degli occhi (Sibo) per avere un quadro chiaro e attuale in tema di donazione e trapianto di cornea, hanno aderito tutte e 12 le strutture presenti sul territorio italiano ed è intervenuto il ghota del settore in Italia: 34 i relatori ed oltre 100 partecipanti.

A fare gli onori di casa il direttore della Banca degli occhi dell’Aquila, Germano Genitti, primario del reparto di Oculistica dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, già vice presidente Sibo (attualmente è consigliere), che ha spiegato: “Una maggiore sensibilizzazione alla donazione non dipende tanto dalle persone, quanto dall’Organizzazione sanitaria. Sappiamo che nel Nord Italia i numeri sono molto più alti e di fatto il sistema è molto più efficace. In Italia vengono effettuati in media 6-7mila trapianti l’anno ed è il Paese europeo con il più alto indice di donazione e trapianti di cornea. All’Aquila abbiamo una storia importante, la Banca degli occhi è attiva da 20 anni e ha contribuito, in questo senso, a processare tantissimi tessuti corneali, trasferiti nei reparti oculistici delle regioni limitrofe”.

Oltre a Genitti, all’importante iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il professor Emilio Balestrazzi, già direttore della Clinica oculistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore al Policlinico Gemelli di Roma, fondatore della Banca degli Occhi dell’Aquila, Leopoldo Spadea, professore di Oftalmologia presso l’Università “Sapienza” di Roma, direttore della “U.O.C. Oftalmologia – Clinica Oculistica” del Policlinico Umberto I;  il dottor Diego Ponzin, presidente della Sibo, Società Italiana Banche degli Occhi; il rettore dell’Università dell’Aquila, professor Edoardo Alesse; Giovanna Micolucci, direttore sanitario dell’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila; il dottor Mauro Toniolo, responsabile Area Qualità, Certificazione e Accreditamento Fondazione Banca degli Occhi Veneto. A portare i saluti istituzionali il senatore Guido Liris e il vicepresidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente.

“È davvero un grande piacere e un grande onore aver ospitato nella nostra città un convegno nazionale così importante – ha aggiunto Genitti -, confrontarci con alcuni dei principali esperti nazionali del settore e fare il punto sui grandi progressi fatti in questi anni su donazioni e trapianti. Le Banche degli occhi, di tutto il Paese, hanno avuto un ruolo determinante nei processi di innovazione che oggi ci consentono di operare con modalità più precise e con strumenti all’avanguardia che agevolano il decorso post-operatorio. Come centro di riferimento regionale continueremo ad investire le nostre energie per apportare il nostro contributo in questa direzione, così come abbiamo sempre fatto nella nostra storia”.





Il professor Balestrazzi, oculista di fama nazionale ed internazionale e maestro di tanti professionisti, ha ripercorso la storia della Banca degli occhi dell’Aquila, di cui è stato il fondatore: “Ho acquisito la direzione della clinica oculistica dell’Aquila nel 1988 e da quel momento con il mio gruppo ci siamo messi in moto per svolgere nuove attività, soprattutto per sensibilizzare alla donazione e per fare il più possibile trapianti di cornee di cui in quel momento si sentiva la necessità. Abbiamo iniziato facendo arrivare le cornee dalla Banca degli occhi di Baltimora e ci siamo attestati su delle cifre pazzesche per l’epoca, facevamo 150 trapianti di cornea all’anno, numeri che ancora ad oggi non molti riescono a raggiungere nel territorio nazionale. Questo ci portò ad ottenere un finanziamento da parte della Regione che ci permise di istituire la prima Banca degli occhi del centrosud all’Aquila”.

Nel corso del convegno è intervenuto anche il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, che si è soffermato a ricordare la storia del centro congressi “Luigi Zordan”,  collocato all’interno del Monastero di San Basilio, nel centro storico della città dell’Aquila, spiegando: “Abbiamo da poco riacquisito questo luogo, ora a disposizione della comunità cittadina. Questo è uno dei luoghi più antichi, che esisteva quando L’Aquila ancora non c’era, verosimilmente Sant’Equizio istituì questa struttura nel 500 d.c., fu consacrato Monastero intorno al 1100, mentre L’Aquila si è sviluppata a partire dalla fine del 1200, quindi era qui ancora prima della città così come noi la conosciamo”.

Alesse ha poi ricordato: “l’Università ha voluto acquistare il vecchio ospedale ‘San Salvatore’ e stiamo partendo con un progetto di ristrutturazione che prevede anche qui fuori una piazza circondata da edifici universitari, questo diventerà un luogo ancora più bello. Chi tornerà tra 5 anni troverà un assetto urbanistico migliorato. Provo un profondo senso di gratitudine perché è stata scelta questa sede per il convegno e sono molto grato al professor Balestrazzi che è stata la persona che ha lavorato di più affinché questo progetto si realizzasse e a Germano Genitti che ha raccolto il testimone”.

La dottoressa Giovanna Micolucci ha portato il saluto della Direzione strategica della Asl e del professor Ferdinando Romano: “Ho sempre avuto una forte vicinanza professionale con le Unità operative di Oculistica”. E ha poi ricordato l’iniziativa “In viaggio con gli Occhi di Chiara”,  il tour in bicicletta per sensibilizzare alla donazione organi e tessuti, di Giuseppe Rizzotto e Orsolina Zanin, gli zii di Chiara Munaro, morta quattro anni fa, a soli 21 anni, a causa di un male incurabile. I suoi genitori, Michela Rizzotto e Leonardo Munaro, hanno deciso di donare le cornee della loro unica figlia, e hanno poi fondato l’associazione Ciao Chiara, per favorire con varie iniziative la cultura delle donazioni.

“Ci siamo soffermati sul titolo di questo importante appuntamento, nel quale vengono citate le ‘Persone’, e questo mi dà modo di salutare i genitori di Chiara che hanno avviato una grande iniziativa di sensibilizzazione alla donazione. Noi come Direzione sanitaria siamo impegnati da molti anni su questo fronte”, ha sottolineato ancora Micolucci.

Il dottor Giuseppe Feltrin, direttore Centro nazionale trapianti, nel suo intervento ha evidenziato: “La visione del Centro Nazionale Trapianti si basa su una serie di pilastri: il primo è quello dell’incremento di donazioni, poi l’aumento di consapevolezza della cittadinanza sul tema della donazione, e ancora la ricerca che sosteniamo a tutti i livelli, nonché la collaborazione con le società scientifiche che diventa il grande volano per la ricerca”.

Il dottor Ponzin ha poi ribadito: “Dobbiamo ricordarci che il trapianto è una terapia molto particolare che può essere eseguita solo se esistono le donazioni dei tessuti e, in questo, la Banca degli Occhi, essendo radicata nel territorio, può giocare un ruolo importante non limitandosi a ricevere questi tessuti ma anche partecipando alle attività di promozione del valore del dono”.





Mauro Toniolo ha spiegato cosa significa per la Sibo essere stata inserita nell’elenco del Ministero della Salute: “Apriamo oggi un iter di riconoscimento per portare un contributo tecnico-scientifico alla luce della nuova normativa Ue che regolamenterà un nuovo modello organizzativo delle Banche dei tessuti, comprese quelle degli occhi”.

Il senatore di FdI Guido Liris, anche in qualità di medico, è intervenuto spiegando: “Qui si sono formati e sono cresciuti tanti professionisti, sono stati raggiunti tanti record in quella che è la seconda Banca degli occhi del Paese. La città in questo ambito è sempre stata all’avanguardia e l’oculistica è sempre stata un fiore all’occhiello. Come Istituzioni dobbiamo avallare e stare sempre più vicini a queste realtà”.

Per il vicepresidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente: “È un convegno di grande rilevanza per la nostra regione, segno della grande importanza della Banca degli Occhi dell’Aquila. Oggi qui si parla di futuro e innovazione nella chirurgia, mettendo sempre al centro le persone”.

Il convegno è stato anche l’occasione per esperti e professionisti, arrivati da tutta Italia, di condividere dei momenti di riflessione e ricreativi, con diversi appuntamenti che hanno allietato le giornate aquilane, a cominiciare dalla visita a Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, dove si è svolta una conviviale alla vigilia dell’evento.

Una serata incentrata sul binomio medicina-cultura, con i partecipanti accompagnati in un tour virtuale dell’Aquila dal giornalista Angelo De Nicola che ha mostrato loro le bellezze della città rinata dalle macerie del terremoto, i suoi luoghi simbolo e le opportunità future, dalla Perdonanza Celestiniana e il Giubileo alla Capitale della Cultura 2026.

Nel corso della serata si è tenuta poi l’apprezzata esibizione della band composta dagli stessi professionisti, in particolare Marino Crivellari chitarra; Andrea Sambo piano; Giuseppe Mantegna chitarra; Massimo Cardillo batteria; Diego Ponzin basso; Francesca Pateri solista e coro; Martina Cogo solista e coro; Paola Pagani solista e coro.

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