LAUREA PER BENEDETTA D’ALFONSO, FIGLIA DEL DEPUTATO, TESI SU PONTE CELESTINO A LETTOMANOPPELLO

FACOLTA' DI ARCHITETTURA DELLA SAPIENZA DI ROMA: VOTAZIONE 110 E LODE E DIGNITA' DI PUBBLICAZIONE, PER LAVORO INCENTRATO SU PROGETTO INFRASTRUTTURA STRATEGICA IN PROVINCIA DI PESCARA

30 Maggio 2023 08:07

Pescara - Cronaca

PESCARA – Evidentemente è un pallino di famiglia, quello delle infrastrutture abruzzesi: Benedetta D’Alfonso 23enne figlia del deputato del Partito democratico, Luciano d’Alfonso, ex presidente della Regione e sindaco di Pescara nei giorni scorsi ha conseguito il 110 e lode per la sua tesi di laurea “Ponte Celestino: quale procedura tra bisogni, idea e realtà”, a coronamento del corso di laurea in gestione del processo edilizio e project management, della facoltà di Architettura dell’università La Sapienza di Roma.

Tema della tesi di Benedetta D’Alfonso, che si è meritata anche la dignità di pubblicazione, per la gioia del padre, dipendente Anas in aspettativa, la realizzazione appunto del ponte nel territorio di Roccamorice e Lettomanoppello, paese del pescarese della famiglia D’Alfonso: “un collegamento dal valore strategico che riconnette in senso trasversale la viabilità locale con le strade provinciali 22 e 65. che dalla Val Pescara e dall’autostrada A25, salgono verso il bacino sciistico di Passo Lanciano”.





Ponte strategico anche “per le capacità turistiche, economiche culturali e relazionali delle terre alte della Maiella, del distretto turistico termale di Caramanico terme e per il giacimento religioso del volto Santo di Manoppello”.

Sullo sfondo la visione di “una nuova città immaginifica, del bacino minerario della montagna Madre di 35 chilometri quadrati, con una popolazione, tra cittadini residenti e cittadini quotidiani, di ventimila persone”.

Spiega nell’introduzione della tesi Benedetta D’Alfonso: “È pieno di significato, in questo contesto, sottolineare il cantiere in esercizio di produzione del parco didattico del fiume Lavino, che ricucirà l’ex cementificio Italcementi di Scafa con le sorgenti dell’acqua sulfurea, il sistema delle miniere di asfalto del Pilone e i c+amminamenti dei monaci Celestini che avevano il baricentro in Santo Spirito a Maiella”.





E come il parco didattico del Lavino che è stato finanziato da  fondi regionali ed europei allo stesso modo “l’ambizioso progetto del Ponte Celestino ha trovato piena legittimazione e copertura finanziaria da parte della Provincia di Pescara e Ministero delle infrastrutture e trasporti. Entrambi gli interventi verranno ulteriormente espressi nella loro capacità funzionale da un ulteriore progetto previsto nell’ambito della legge regionale 18 del 1983 denominato ‘Progetto speciale territoriale’, per armonizzare tutti i punti di forza di questa città progetto, contenendo e risolvendo la asimmetria e inutili competizioni che a volte sul territorio vengono generate da campanilismi”.

E ancora sulla “città immaginifica”, così la descrive Benedetta D’Alfonso: “una città pienamente storicizzata dalla durezza dei lavori della pietra e del sottosuolo poiché qui, nei saliscendi di terre piane e terre alte, hanno avuto il concepimento i maestri della lavorazione della pietra e della vita nel sottosuolo, accomunati da quella insopportabile mancanza, che li ha portati prima a migrare e poi a scavare nel sottosuolo in ogni distanza del mondo, e purtroppo anche a Marcinelle, lasciandoci da ultimo nel 1956, ad opera di molti di quella generazione con il loro progetto di vita”.

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