PESCARA – “Come nel Rinascimento, stiamo vivendo grandi trasformazioni: stiamo passando dal cogito al digito, navighiamo nella realtà virtuale, c’è l’avvento dell’intelligenza artificiale, e si apre un orizzonte che ancora non comprendiamo. C’è stata la rottura del sistema finanziario globale. E ci sono le guerre, ma forse è un’unica guerra, perché tutte hanno in comune la difesa delle loro civiltà contro l’empietà blasfema del mondo occidentale. La dottrina del Cremlino ad esempio, è che il loro futuro è nel loro passato, compresi gli antichi confini. È un conflitto tra l’occidente e un altro tipo di mondo, questa la verità”.
In questo scenario pieno di incognite, rivoluzioni latenti o già conclamate, che fa inserita l’economia del nostro Paese e dunque anche dell’Abruzzo, Parola di Giulio Tremonti, oggi presidente della Commissione affari esteri e comunitari ella Camera dei deputati, di Forza Italia, intervenendo a Pescara all’Abruzzo economy summit, intervistato da Nicola Porro.
“Viviamo una situazione simile a quella del cinquecento, che visse gradi fatti rivoluzionari, come la scoperta dell’America che ha spostato l’asse politico dal Mediterraneo all’Atlantico – aggiunge Tremonti -. L’invenzione di nuove religioni, come il protestantesimo, più business friendly, per così dire, rispetto al cattolicesimo. E ancora il declino delle nostre grandi repubbliche, come Venezia e di Firenze. E poi la scoperta della stampa, che ha liberato il sapere, e si è passati da Tolomeo a Copernico e Galileo. E poi la grande crisi finanziaria globale in Spagna, dove le banche andarono in default più volte. Infine l’invasione musulmana da est che dopo la conquista di Costantinopoli, l’assedio di Vienna nel 1561. La differenza è però che nel cinquecento questi fatti si sono sviluppati in un secolo. Ora in appena un ventennio. Non è la fine della storia, ma è un momento molto complesso”.
La realtà che viviamo è drammatica, incalza poi Tremonti: “per l’Europa la prima cosa da fare è gestire la guerra ai nostri confini. Non solo nei confini ucraini ma dal Baltico fino al Mar Nero. Ma il problema è che la Russia e con dietro la Cina, ha un interesse economico enorme a creare destabilizzazione. È importante allargare l’Europa a trentacinque Paesi, compresi i Balcani. Dobbiamo per forza costituire una nuova Cortina di ferro all’incontrario. E occorre cambiare il sistema di voto in Europa, non ci possiamo più permettere veti e blocchi. Solo dopo viene la competitività l’economia. Dobbiamo prima risolvere una questione che può essere definita esistenziale”.
Del resto, ricorda Tremonti, “nel 2003 fu proprio l’Italia a suggerire a Strasburgo che non può esistere una politica economica senza una politica estera, e che servivano con urgenza gli eurobond per finanziare lo sviluppo. Dopo oltre 20 anni questi discorsi tornano in auge. E c’è poi il tema della burocrazia, se Guglielmo Marconi operasse oggi in Europa andrebbe in galera per violazione del codice postale, evasione fiscale e tanti altri reati. In Europa abbiamo 348 chilometri lineari di regole. E non poche sono demenziali. Non è possibile vivere in tale ambiente giuridico. Tutto ciò blocca l’economia. Tenuto conto che la Cina, che è un nostro competitor, ha una situazione ben diversa, loro non hanno nemmeno l’antitrust…”
Una ultima riflessione sul conflitto ucraino e la Russia. “Caduto il muro, si era immaginato che l’alternativa al comunismo, l’unica possibile, fosse il capitalismo, da esportare in tutto il mondo. Come se fosse automaticamente possibile. Nei paesi del dissolto blocco sovietico, si è passati però dal capitalismo al gangsterismo, il potere lo hanno preso gli oligarchi. Per quanto riguarda la Russia, c’è stata la fase di ingresso a pieno titolo nel mondo occidentale, è stata una illusione, ora la Russia arretra, gli accordi di Pratica di mare, con la stretta di mano tra Putin e Bush, sono lontani, da allora è cambiato il mondo. La Russia non vede più come positivo l’occidente, lo vede come negativo, anche per i nostri degenerati costumi, hanno preso l’avvento dottrine ancestrali”. Filippo Tronca
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- “LE GUERRE IN CORSO SONO CONTRO L’OCCIDENTE”, TREMONTI, “UE MINACCIATA DA RISCHIO ESISTENZIALE”PESCARA - "Come nel Rinascimento, stiamo vivendo grandi trasformazioni: stiamo passando dal cogito al digito, navighiamo nella realtà virtuale, c'è ...