LEGA ABRUZZO: ‘COMMISSARIARE D’ERAMO? CAVOLATE’, SMENTITA DEI ‘RIBELLI’ DURIGON E CASANOVA

IN UN CLIMA DI TENSIONE, IL SOTTOSEGRETARIO E L’EUROPARLAMENTARE, INDICATI COME FUTURO COMMISSARIO E COME REGISTA, SI DISSOCIANO. "DECIDE SALVINI". IL LEADER DEL CARROCCIO IN ABRUZZO A SILVI IL 9 SETTEMBRE PER DIPANARE LA MATASSA ED AFFRONTARE LA CRISI FACENDO SCATTARE CONTEMPORANEAMENTE LA CAMPAGNA PER LE ELEZIONI DELLA PROSSIMA PRIMAVERA  

28 Agosto 2023 21:45

Regione - Politica

ROMA – Il commissariamento della Lega abruzzese con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e il defenestramento del suo collega di governo, il sottosegretario all’Agricoltura e coordinatore Luigi D’Eramo, per riportare “pace” in un partito in crisi dilaniato dalle correnti e dagli abbandoni?

Due giorni dopo la notizia pubblicata da questa testata, l’ipotesi, nata da una attendibile indiscrezione piombata da Roma come un macigno in Abruzzo, sembra essersi sciolta come neve al sole.

In un clima di forte tensione, a smentire il passaggio di consegne a sette mesi dalle elezioni regionali della prossima primavera e ad esprimere persino dispiacere per la situazione, sono proprio i big del Carroccio, lo stesso Durigon e l’europarlamentare Massimo Casanova, indicati, prove alla mano, come i registi del salto di qualità nazionale di un attacco che ha preso le mosse dall’Abruzzo, dove da tempo la fronda interna lavora per delegittimare il capo del Carroccio, accusato da un gruppo di salviniani di essere troppo accentratore nella gestione e di non dialogare nella decisione della linea politica.

Tutto ciò mentre D’Eramo e la dirigenza locale è rimasta con le bocche cucite, anche se la tensione tra l’ex parlamentare e il suo gruppo e i ribelli che sono rimasti all’interno rimane molto tesa, alla luce del fatto che la notizia del commissariamento ha gettato scompiglio ed interrogativi in un partito già segnato per aver perso cinque dei dieci consiglieri regionali eletti nel febbraio 2019.

Comunque, le prese di posizione dei due big fanno capire come il tentativo sferrato negli ultimi giorni con l’abbandono nel giro di 24 ore dell’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia Nicola Campitelli e del consigliere regionale Antonietta La Porta, pur arrivato a Roma non è finito sul tavolo del livello del leader nazionale, Matteo Salvini, di cui D’Eramo viene considerato tra i fedelissimi, e l’unico che può adottare queste decisioni. Ma che sull’argomento non ha parlato.

A tal proposito, Salvini sarà in Abruzzo il 9 settembre, in particolare a Silvi, primo comune ad eleggere un sindaco leghista, il riconfermato Andrea Scordella.





E forse in quella occasione sarà chiarito, come fatto in altre circostanze, il discorso della leadership e della strategia per arginare l’emorragia che in circa quattro anni ha portato a dimezzare la forza in Consiglio, da dieci a cinque consiglieri. E lì si scioglieranno i nodi.

Nelle intenzioni della Lega la visita del vicepremier e ministro per le infrastrutture e trasporti deve coincidere con l’inizio della lunga campagna elettorale che vede il partito alle prese con la pesante eredità del 28,5% delle elezioni del febbraio del 2019, un risultato non certo alla portata nella prossima consultazione.

“Che devo dire? Sono tutte cavolate e non so niente delle manovre – ha tagliato corto Durigon raggiunto telefonicamente da Abruzzoweb ieri sera, prima mentre stava per decollare alla volta della Puglia, e poi quando è arrivato a destinazione.

Insomma, la smentita è netta ma questo giornale ha conoscenza diretta di un contatto tra il potente sottosegretario Durigon, fedelissimo di Salvini, e l’assessore regionale Campitelli, invitato, dopo l’abbandono, a rientrare in un partito in cui sarebbe cambiato tutto.

Più loquace, ma lo stesso perentorio sul passaggio di consegne è stato Casanova, europarlamentare eletto nel collegio Sud e che in Abruzzo ha avuto un buon risultato nel maggio del 2019, che pure fonti interne al partito danno come promotore di riunioni carbonare romane contro il coordinatore regionale con il quale formalmente ha però mantenuto buoni rapporti.

Anche se Casanova si è detto dispiaciuto delle correnti contro D’Eramo legando il suo futuro al volere di Salvini.





“Commissariamento in Abruzzo? Tutte chiacchiere – ha spiegato -. Sono un po’ amareggiato, anzi, su quanto detto in merito all’esistenza di correnti contro Luigi D’Eramo. Lui è il segretario, e rimarrà tale finché avrà la fiducia del segretario federale, Matteo Salvini“.

In merito alla crisi della Lega in Abruzzo e alla ricandidatura del presidente, Marco Marsilio, di Fdi, Casanova, ha sottolineato: “sono un parlamentare europeo, questi non sono argomenti di mia competenza. Sarò in Abruzzo in campagna elettorale per le regionali, questo è certo, ci sarò alla grande. Le Europee? Sì certo, sarò ricandidato”.

Casanova ha in Abruzzo un riferimento importante nel vice segretario regionale, Massimiliano Foschi, ex cardiochirurgo dell’ospedale di Chieti ora dirigente del settore prevenzione e screening della Asl di Teramo, anche lui additato come uno dei massimi esponenti della opposizione interna al partito.

Tra i ribelli, sempre stando a fonti del Carroccio, anche l’europarlamentare abruzzese Elisabetta De Blasis, cardiologa dell’ospedale dall’Aquila, che ha staccato il biglietto per Bruxelles come prima dei non eletti, al posto dell’eurodeputato pugliese Andrea Caroppo, eletto alle politiche dell’anno scorso deputato nel collegio di Lecce-Brindisi, e che ha optato per la Camera.

De Blasis con Forza Italia era diventata consigliere comunale dell’Aquila sei anni fa, è poi uscita dal partito azzurro  ed è passata alla Lega, con cui si è candidata alle Europee del 2019, dove ha ottenuto 20mila voti, risultando come detto la seconda dei non eletti. Nel 2020 De Blasis  ha fatto però le valige, e ha aderito in Fratelli d’Italia, per poi tornare a Forza Italia, a primavera scorsa, candidandosi senza fortuna alle comunali di giugno. Infine diventata europarlamentare è tornata nella Lega.  Suo assistente a Bruxelles l’ex deputato Giuseppe Bellachioma, uscito dalla Lega,   non rieletto alla Camera e dopo essere arrivato ai ferri corti con  D’Eramo.

Un nome papabile come nuovo segretario regionale della Lega è il presidente del Consiglio comunale di Pescara, Marcello Antonelli.

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