LEGA ABRUZZO: “DISSENSO CON I VERTICI”, VANNO VIA SEI AMMINISTRATORI DOPO ADDIO DE RENZIS

27 Maggio 2023 16:53

Regione - Politica

L’AQUILA – Ancora polemiche nel centrodestra che governa la Regione Abruzzo, questa volta in seno alla Lega, conseguenza della uscita nei giorni scorsi dall’addio del consigliere regionale pescarese Luca De Renzis, entrato nell’assemblea come primo dei non eletti in surroga di Nicoletta Verì, nominata assessore alla Sanità dopo le elezioni del febbraio del 2019.

A meno di un anno dalle elezioni del prossima primavera in cui la maggioranza si presenta come favorita, in una nota i sei amministratori locali del Carroccio annunciano il loro abbandono in evidente divergenza con i vertici dirigenziali del partito guidato dal sottosegretario all’Agricoltura, l’aquilano Luigi D’Eramo.

Si tratta come recita il comunicato stampa, di Enrico Valentini, sindaco di Catignano (Pescara), Agostino Castagna, consigliere comunale dello stesso comune e vicepresidente di Ater di Pescara, Lorenzo Mucci, ex sindaco di Nocciano (Pescara), Giovanna Speziale, prima degli eletti nello stesso comune “vicesindaco di imminente nomina”, Angelita Palumbo, candidata alle regionali del 2019 con 2.400 preferenze, e Gabriele Finocchio, presidente della società pubblica partecipata di Pescara Provincia Ambiente.





“Ringraziamo il leader nazionale della Lega Matteo Salvini e il Coordinatore regionale D’Eramo per il percorso e per l’esperienza maturata all’interno della Lega, con la quale abbiamo condiviso valori, obiettivi e una deontologia politica e morale alla quale riteniamo di dover tenere fede – spiegano i sei -. Ed è infatti proprio il rispetto di quella deontologia che oggi ci impone di lasciare la Lega non potendo condividere metodi, espressioni e comportamenti di coloro ai quali è stata affidata la guida del partito in Abruzzo. Se un ‘cosiddetto’ leader locale, in questo caso D’Eramo, assiste inerme all’emorragia di consiglieri e amministratori locali che ogni giorno si dissociano e lasciano il partito, senza fare nulla, senza porsi domande e, possibilmente, cercare risposte, ma piuttosto abbandonandosi al vituperio, è evidente che l’esperienza leghista in Abruzzo è destinata a naufragare e non occorre la sfera di cristallo per prevedere una debacle ai prossimi appuntamenti elettorali”.

I sei difendono De Renzis dall’attacco di D’Eramo seguito alla sua fuoriuscita del presidente della Giunta per il regolamento: “D’Eramo ha attaccato il consigliere regionale uscito dalla Lega De Renzis, abbandonandosi a un mal di pancia stizzito e scomposto, anziché fare un mea culpa, e ricordare e ammettere che De Renzis è l’unico amministratore regionale della Lega che ha tenuto insieme in questi anni un gruppo facendo sentire e vedere in modo tangibile la propria presenza a servizio delle esigenze del territorio”.

D’ERAMO, “FUORIUSCITI PESCARESI? SOLO FAKE NEWS. TENTATIVO GOFFO E PREVEDIBILE DI DE RENZIS, CONSIGLIERE REGIONALE SURROGATO, DI DANNEGGIARE IL CARROCCIO”.





“Il consigliere De Renzis, uscito dal partito qualche giorno fa, muove le sue truppe (sei persone…) facendo firmare loro un comunicato stampa di dimissioni dal partito attraverso un percorso di fake news nel tentativo, goffo e prevedibile, di danneggiare l’immagine della Lega. Tranne che l’ex Sindaco Mucci degli altri firmatari nessuno è iscritto al partito della Lega, partito che non votano e non fanno votare da tempo”, la risposta di D’Eramo sulla nota diramata da sei esponenti politici della provincia di Pescara.

“Provo imbarazzo per De Renzis, sia per l’uomo che per il politico – prosegue D’Eramo -. Ridursi a trarre in inganno gli abruzzesi e gli organi di stampa, rappresentanti della collettività, è la dimostrazione plastica della confusione che in questo momento lo caratterizza. Per un politico dire bugie è l’anticamera dell’oblio. Per un consigliere regionale surrogato dire bugie è l’anticamera dell’abbandono forzato dal ruolo istituzionale. Ma questa vicenda appare strettamente collegata ‘all’affaire’ Sara Marcozzi sulla costruzione di una nuova, inutile, commissione permanente sull’acqua, rispetto alla quale la Lega, come nel suo stile, ha assunto una posizione di coerenza e dunque di contrarietà”.

D’Eramo sottolinea inoltre che De Renzis, poco prima di lasciare la Lega, nella sua qualità di presidente della Giunta per il regolamento, ha ‘tradito’ il gruppo consiliare che gli aveva dato mandato, attribuendogli sei voti, di non approvare e di rinviare la decisione sulla nuova commissione: “Il consigliere De Renzis ha disatteso le indicazioni del gruppo consiliare e del partito e la contrarietà emersa successivamente con un intervento del nostro portavoce, Francesco De Santis, ha scatenato l’irritazione e la reazione di qualche genio del centrodestra, guarda caso gli stessi che stanno gestendo il passaggio nel centrodestra della Marcozzi, ex candidata alla presidenza della Regione del M5S, e che esercitano una forte fascinazione sul Consigliere regionale De Renzis. Ordinandogli, immagino, di colpire il suo ex partito. Cosa che lui prontamente ha fatto diffondendo fake news su dimissioni dal partito di gente non iscritta alla Lega”, conclude.

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