TERAMO – “Sono stati sette anni importanti, di grande lavoro e di grandi soddisfazioni, nel corso dei quali mai ho fatto venir meno il mio massimo impegno, costruendo un vissuto politico e umano che resterà per sempre parte delle mie emozioni più vere, ma in ogni nostro percorso viene il momento di seguire altre ispirazioni. Lascio la Lega, affidando a queste righe il mio saluto a tutti gli esponenti del partito, ai quali auguro le migliori fortune”.
A vergare queste righe è l’avvocato Pietro Quaresimale, oggi assessore comunale all’Urbanistica e alla Ricostruzione della sua Campli, in provincia di Teramo, nella giunta di Federico Agostinelli di Fratelli d’Italia.
Primo sindaco d’Abruzzo, sempre a Campli, ad aderire alla Lega, nel 2017, alle regionali del 2019 è stato tra i più votati alle regionali, con 8.838 preferenze, e questo gli valse l’assessorato, pesante, al Sociale, all’Università e all’Istruzione. Ricandidato il 10 marzo, complice il declino della Lega, ha preso comunque 5.596 voti, non sufficienti per la rielezione. E poi è rimasto fuori dai giochi, e neanche preso in considerazione nella partita della giunta o di altre postazioni di potere nelle trattative avviate dal segretario regionale della Lega, Luigi D’Eramo, sottosegretario di Stato all’Agricoltura, con il rieletto presidente Marco Marsilio, di Fdi, e gli altri partiti della coalizione. Un suo addio era dunque nell’aria. E durante la legislatura per dissidi interni, da capogruppo, era stato del resto ad un passo dall’andarsene, per poi restare convinto anche da Matteo Salvini in persona.
Si legge nella nota, in terza persona: “con le deleghe al Lavoro, alla Politiche Sociali, alla Formazione e all’Università, ha saputo imprimere una decisa accelerazione all’attività amministrativa, anche varando innovativi piani di intervento, soprattutto sul sociale, che hanno prodotto effetti positivi su migliaia di cittadini abruzzesi e rivoluzionato letteralmente il modus operandi della macchina regionale”.
Alle comunali prima di candidarsi con il centrodestra di Agostinelli, si era parlato insistentemente di una sua intenzione di tentare l’avventura con una civica, appoggiata anche dal centrosinistra. Un prima avvisaglia del suo addio alla Lega, da cui è rimasto fortemente deluso per il mancato appoggio alle regionali dei vari referenti in provincia, e anche dal vicesegretario regionale, e sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, che si dice abbia fatto votare non la Lega, il suo partito, con buona pace dunque anche di Quaresimale, ma il teramano Paolo Gatti di Fratelli d’Italia, che torna in Consiglio con oltre 10mila voti
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