L’AQUILA – “Chiedo un consiglio comunale straordinario e urgente sulla notizia che vede il presidente della Regione, Marco Marsilio, aver depositato una modifica alla Legge elettorale regionale esistente con, tra l’altro, una evidente sgrammaticatura istituzionale, essendo stato Marsilio ricandidato presidente dalla sua maggioranza. L’assise comunale del capoluogo non può esimersi dal dibattere l’introduzione di novità sostanziali nell’esercizio del voto che vedono soccombere le aree interne, le nuove candidature e la rappresentanza di genere”.
A chiederlo è Il Consigliere comunale dell’Aquila, Paolo Romano, capogruppo di Italia Viva.
LA NOTA COMPLETA
Si tratta infatti di modifiche che vedono l’abolizione delle quattro circoscrizioni elettorali con, di conseguenza, candidati eleggibili su base regionale e non più su base provinciale; un nuovo quadro che porta inevitabilmente le aree interne, notoriamente con densità abitativa minore rispetto alla costa, a soccombere rispetto alle popolose province di Pescara e Chieti.
Sparirebbe infatti la rappresentanza che vede numeri certi per gli eletti di ogni provincia.
Aumentando poi sensibilmente il bacino elettorale, le eventuali nuove proposte politiche che non dispongono di cospicui finanziamenti per la campagna elettorale vengono di fatto penalizzate.
Viene infine introdotta anche la tripla preferenza di genere, con la possibilità per l’elettore di esprimere tre preferenze che comprendano candidati di entrambi i generi.
Come è facilmente intuibile, la previsione della tripla preferenza in luogo della doppia, penalizzerebbe le donne che vedrebbero ridursi le possibilità di essere elette, annullando di fatto la portata riequilibratrice dell’attuale sistema in vigore; se la “doppia preferenza”, infatti, risponde pienamente al principio della parità delle condizioni di partenza per uomini e donne, non si può sostenere altrettanto per la tripla preferenza.
Inoltre chi sbagliasse questa modalità di voto vedrebbe annullate la seconda e terza preferenza, altro escamotage che costituisce una concreta minaccia per la democrazia paritaria del Paese.
Marsilio e Fratelli d’Italia cercano di fare filotto ad un anno dalla scadenza del mandato con la complicità dei potentati elettorali ed economici della costa: è pertanto necessario intraprendere una discussione in una seduta di Consiglio comunale con l’opportuna presenza dei consiglieri regionali eletti in provincia, della consigliera di parità in Regione e dei sindaci del nostro territorio.
Download in PDF©