L’AQUILA – “I laboratori di Arta Abruzzo si sono immediatamente attivati per la ricerca del batterio della legionella. Nelle prime ore della mattinata sono stati effettuati i campionamenti e nei prossimi giorni avremo il risultato analitico a dimostrazione di un’efficienza e di una scientificità sempre al servizio della salute dei cittadini e di un ambiente pulito”.
Sul caso legionella nelle tubature dell’acqua nella residenza ex Onpi dell’Aquila, interpellato da Abruzzoweb, c’è un primo ente che parla, anche se il meno coinvolto, avendo in questi casi un ruolo di controllo: è l’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), per voce del direttore generale, Maurizio Dionisio.
“I campioni prelevati all’interno della struttura – prosegue Dionisio – saranno analizzati presso i laboratori del Distretto provinciale di L’Aquila, Centro di riferimento regionale accreditato per la determinazione della legionella”.
Intanto oggi oltre ai nuovi prelievi da parte di Arta, c’è stato un summit presso gli uffici della direzione generale della Asl alla presenza tra gli altri del direttore generale, Ferdinando Romano e del capo dipartimento territorio, Aldo Giusti. Il cui esito è sconosciuto continuando la scorretta decisione del silenzio da parte delle istituzioni coinvolte, in primis da parte del Comune dell’Aquila, per conto della partecipata ex Onpi, e della stessa Asl.
Nella struttura di proprietà del Comune dell’Aquila per due volte nel giro di un anno è emersa, nel corso di controlli ordinari, la presenza del pericoloso batterio nelle tubature, in particolare in due rubinetti con lo stop all’acqua calda sanitaria.
Con notevoli disagi soprattutto per gli anziani, oltre al rischio sulla salute di degenti, personale medico e sanitario e famigliari, che i vertici della Rsa di Montereale hanno pensato di comunicare affiggendo due note nella porta di ingresso, a differenza di quanto fatto, secondo quanto si è appreso, nel centro per anziani comunale, i cui responsabili avrebbero avvisato direttamente i familiari dei ricoverati.
La operazione di questa mattina segue la bonifica ‘ordinata’ su prescrizione dell’Arta dopo la scoperta della legionella, ad opera del Comune dell’Aquila.
Il trattamento di iperclorazione, processo chimico a base di cloro per la purificazione batterica dell’acqua, è stato disposto dall’Azienda sanitaria aquilana dopo che, lo scorso venerdì 17 febbraio, le analisi effettuate da Arta Abruzzo su due campioni di acqua prelevati da diversi punti della rete idrica interna della struttura avevano dato esito positivo.
Parlando ancora della comunicazione assolutamente insufficiente, questa testata sottolinea di aver contattato tutte le istituzioni ma di aver ricevuto solo promesse di informazioni puntuali, naturalmente non mantenute, ed ammissioni verbali rispetto alla violazione di un diritto-dovere nei confronti della collettività. E senza una spiegazione.
Della tematica si è parlato ieri pomeriggio nel corso di un cda dell’ex Onpi, partecipata comunale che gestisce il centro anziani, guidato dal presidente, Daniela Bafile. Sul grave caso sono scese sul piede di guerra le opposizioni di centrosinistra al comune dell’Aquila che ha chiesto al presidente del consiglio comunale, Roberto Santangelo, la convocazione di una conferenza dei capigruppo per affrontare la emergenza. Anche in questo caso un silenzio assordante.
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