VASTO – Durante la pandemia gli avvistamenti di animali selvatici e in special modo di lupi quasi non facevano notizia, anzi erano visti come un ottimo folclore promozionale della purezza del territorio: ora invece in Abruzzo possono diventare una mina pronta ad esplodere.
Il caso della lupa solitaria che scorrazza sulla costa tra Vasto e San Salvo (Chieti) e che ha aggredito persone e cani sta diventando un paradigma di gestione della fauna selvatica.
Dopo qualche dubbio le analisi hanno chiarito che si tratta di una femmina male in arnese, magra e aggressiva, la cui cattura sta mettendo in crisi relazioni istituzionali per le competenze.
Il Comune sin dai primi di agosto ha alzato i toni chiedendo mezzi e norme che gli permettano la cattura, mentre le leggi odierne non permettono agli enti locali di adoperarsi in tal senso.
Il sindaco Francesco Menna aveva invocato sia la Protezione Civile che l’aiuto dei cacciatori per la sua cattura, suscitando perplessità e proteste degli animalisti. Da qui una riunione in Prefettura. Ieri lo stesso Parco della Maiella ha voluto ribadire che l’incarico è stato dato “in via convenzionale allo staff tecnico di veterinari e zoologi all’ente Parco Nazionale della Maiella, che vanta un esperienza di oltre 15 anni nella cattura di lupi e nello sviluppo di buone pratiche relative alla gestione dei casi di interazione problematica tra lupo e attività antropiche. Non vi sono attualmente alternative né sotto il profilo giuridico istituzionale né tantomeno sotto il profilo delle competenze tecniche o scientifiche che possano giustificare azioni diverse da quelle stabilite nel tavolo tecnico”.
E si tratta di un servizio di eccellenza nazionale che vanta catture in tutta Italia, ma prendere un animale solitario che si aggira di notte non è facile e il Parco monitora la zona continuamente.
Che i lupi sconfinino è un dato quotidiano: avvistamenti a Spoltore, Pianella e Scafa dove il Parco ha incontrato i cittadini per spiegare come comportarsi. I lupi che scendono a valle sono degli ‘emarginati’ dai branchi che cercano sussistenza in zone antropizzate. Ecco quindi le inevitabili aggressioni di questi lupi solitari e affamati ad animali anche domestici.
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