L’AQUILA – La maxi operazione “Transumanza” portata a termine nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Pescara sotto il diretto coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura de L’Aquila, scuote la politica regionale, davanti al fenomeno allarmante della cosiddetta mafia dei pascoli, ovvero delle speculazioni milionarie a valere sui fondi europei, anche senza produrre nulla, meccanismo legale in cui ci sguazza anche la criminalità organizzata.
La Senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo, del M5w, nella giornata di ieri ha depositato una nuova interrogazione al Governo.
Interviene la consigliera regionale della Lega, Antonietta La Porta, che rivendica la sua legge impugnata, del 6 aprile 2020, che “andava proprio nella direzione di impedire illeciti e sostenere gli operatori del settore abruzzese”.
DI GIROLAMO, “POLITICA DEVE FARE LA SUA PARTE”
“Già all’inizio di questa legislatura avevo depositato un’interrogazione sul tema, proprio perché la semplicità con cui si accede all’erogazione dei contributi comunitari e la mancanza di controlli rigorosi rendono il sistema dei fondi europei in ambito agricolo un vero e proprio business per le organizzazioni criminali”.
“L’ingerenza delle associazioni mafiose nel settore è una vera e propria piaga che si espande a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, come facilmente intuibile dagli esiti del maxi processo sulla “mafia dei Nebrodi”, conclusosi neanche un anno fa.Un sentito ringraziamento da parte mia e del Movimento che rappresento alle forze dell’ordine e ai magistrati che hanno condotto la maxi operazione “Transumanza” e che quotidianamente si impegnano per arginare questo meccanismo criminale”.
“La politica – conclude la Senatrice –è chiamata a fare la sua parte senza alcun tentennamento. Ho chiesto quindi nuovamente ai ministri interessati di mettere in campo tutte le più opportune iniziative affinché vengano adottati provvedimenti mirati al contrasto e all’eliminazione di tale fenomeno”.
LA PORTA, “SI TORNI A SOSTENERE REALTA’ LOCALI”
“Sono pronta, alla luce delle recenti indagini che rivelano truffe milionarie legate ai finanziamenti erogati dall’Unione europea, a portare avanti con convinzione la battaglia per il territorio. Ho sempre posto grande attenzione sull’importanza di valorizzare le attività dei locali nel settore agro-pastorale. Uno dei contributi significativi in questo ambito è stata la mia legge del 6 aprile 2020, che andava proprio nella direzione di impedire illeciti e sostenere gli operatori del settore abruzzese”, afferma La Porta.
“L’obiettivo principale era garantire la priorità agli allevatori e agricoltori locali nell’assegnazione dei terreni di uso civico e a contrastare la “mafia dei pascoli”. Il problema, oggi come allora, penalizza fortemente allevatori e agricoltori abruzzesi che vedono i terreni affittati ad aziende fantasma di altre regioni, spesso con il solo scopo di ottenere contributi comunitari. La legge conteneva disposizioni chiare e nuovi criteri per l’assegnazione dell’uso civico, che davano priorità agli abruzzesi residenti. Purtroppo la Corte costituzionale, pur confermando la bontà dell’impianto, ha dichiarato il difetto di competenza della Regione. Oggi, alla luce delle recenti indagini e degli arresti in relazione a truffe milionarie legate all’ottenimento di fondi pubblici per pascoli inesistenti nell’ambito dell’Unione europea, sono ancora più determinata a portare avanti nuove iniziative per sostenere le imprese locali anche attraverso una interlocuzione diretta con il Governo centrale che ha competenza in materia affinché si cambino le leggi in materia”.
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