MALTEMPO: APPELLO DEI LETTORI AQUILANI, ”SEPPELLITI DALLA NEVE, AIUTO”

4 Febbraio 2012 17:25

L'Aquila - Cronaca, Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – “Per favore mandateci qualcuno”.

È questo l’appello disperato di un lettore, Luca Chiacchia, che ci ha mandato una mail accorata da una frazione dell’Aquila.

“Vi invio questa mail da San Benedetto di Bagno per segnalare che le frazioni di San Benedetto, Valle Sindola, Sant’Angelo, Ripa e Bagno sono completamente isolate”, scrive Chiacchia.

“Le strade sono percorribili solo con jeep e suv – aggiunge – credo che siano più di 30 ore che i mezzi spazzaneve non passano. Ci sono decine di auto parcheggiate ai bordi della strada sotto un metro e mezzo di neve”.

Anche in via dei Marrucini e in via dei Vestini, nel quartiere Banca d’Italia dell’Aquila, sono segnalati problemi da una lettrice, Daniela Micari.

“Da tre giorni siamo bloccati senza poter uscire né a piedi né in macchina. Nessuno è venuto a toglierci la neve, stamane ho chiamato tutti quelli che dovrebbero occuparsi di ciò ma non abbiamo visto nessuno”.





“Io sono una signora di 63 anni – continua la lettrice – che nonostante l’età se la cava ancora bene ma ci sono altre persone anziane che sono sole e non possono neanche andare in farmacia se servono medicine e, se servisse un’ambulanza, non potrebbe neanche passare tanto alta è la neve”.

“Spero che almeno voi – conclude speranzosa la signora – riusciate a sbloccare la situazione”.

Notizie di disservizi arrivano anche da via Vasche di Bazzano, dove un altro lettore, Domenico Nardis, riferisce di “strade ricolme di neve”.

“I mezzi preposti a liberare le vie – racconta Nardis – passano sulla superstrada che da Bazzano conduce all’Aquila e ammucchiano la neve ai lati, precludendo ogni possibilità di accedere agli svincoli”.

“Sembra che qualcuno – dice ancora sconsolato il lettore – abbia dimenticato che qui sopra ci abitano delle persone”.

Infine una signora, che dall’Aquila si è trasferita a Barete.





“Io vivo in un posto strano: si chiama L’Aquila, la città con l’apostrofo, la città di Celestino V, la città di Federico II…. Insomma, una perla (e non perché era la mia) ma perché ne parlava persino Dante nella sua indovinata Commediola (tanto sfigata non sarà stata!!!)… anzi ci vivevo perché poi un bel (brutto) giorno di quasi tre anni fa è arrivato il terremoto e adesso quella città (in senso greco) non c’è più”, scrive con una simpatica vena di ironia la dottoressa Annalisa Parisi.

“Non eravamo pronti per gestire quell’emergenza, nonostante fossimo in una zona ‘ad altissimo rischio sismico’. 
Ora vivo in un altro posto a pochi chilometri da quella città… Barete per essere precisi. C’è stato un incendio nel 2007, centinaia di ettari distrutti: non eravano attrezzati per gestirlo… poi c’è stata una specie di alluvione nel 2010 e non eravano attrezzati per gestirla – afferma la dottoressa – In questi posti non si previene, non si prevede… si improvvisa quando accade…”.

“Ieri, nel piccolo comune montano (quello di cui sopra) a 900 metri di altitudine e forse più è iniziato un allegro sfiocchettare che nel giro di 40 ore si è trasformato in un metro e 50 di neve. Indovinate? – chiede la lettrice – Qui, come nell’intera provincia probabilmente, non lo so… ipotizzo viste le condizioni, non eravamo in grado di gestire nemmeno questa di emergenza…”.

“Eppure in Abruzzo si sa, nevica… – rileva la Parisi – e le gomme termiche non hanno proprietà magiche… tengono la strada, all’occorrenza… ma non si alzano (ancora) in volo! Per cosa siamo attrezzati? Ormai… posso affermare che non siamo proprio attrezzati… come modus vivendi… è un trend, credo… ci avranno studiato su quelli del marketing!”.

“Non sono arrabbiata – conclude la lettrice – tanto si sa che in Italia non funziona niente… piuttosto mortificata perché se stamane non avessi messo Giga, la superfantastica tippierruccia all’opera sopra e sotto per il viale non sarei riuscita neppure a mettere il fieno alla mia piccola truppa di equidi… E che vi devo di’? Finché c’è Giga c’è speranza!”.

IL VIDEO ALLEGATO DALLa lettrice

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