MANOVRA: ALTOLÀ DI BANKITALIA A GOVERNO, “SOGLIA CONTANTE E POS, COSÌ SI FAVORISCE EVASIONE FISCALE”

5 Dicembre 2022 14:51

Italia - Economia

ROMA – “L’aumento a 5 mila euro della soglia del contante e il limite di 60 euro per i pagamenti elettronici (al di sotto del quale non sono previste sanzioni) sono misure che «contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi anni, vanno nella direzione di agevolare l’uso del contante”. È quanto ha detto Fabrizio Balassone, Capo del Servizio Struttura economica della Banca d’Italia, in audizione preliminare all’esame della manovra economica relativa per il triennio 2023-2025.

L’audizione ha trattato i diversi aspetti della manovra e, fra i punti toccati, si è soffermato anche su uno degli argomenti che forse più ha conquistato il dibattito pubblico, ovvero l’innalzamento da 1000 a 5 mila euro del tetto all’uso del contante e lo stop alle sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici e con carte al di sotto dei 60 euro.

Si tratta di una cifra sulla quale la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto a una eventuale riduzione.





Nell’esame della manovra, fra i punti toccati dalla Banca d’Italia ci sono allora anche gli interventi sugli strumenti di pagamento e il contante.

“Il disegno di legge prevede che dal prossimo gennaio la soglia massima per l’utilizzo del contante nelle transazioni, attualmente pari a 2.000 euro, venga innalzata dal livello previsto per allora dalla legislazione vigente – pari a 1.000 euro – a 5.000 euro – si legge nell’audizione di Bankitalia – Introduce inoltre un limite, pari a 60 euro, al di sotto del quale non si applicherebbero le sanzioni per gli esercenti che non accettano mezzi di pagamento elettronici”.

“Tali misure, contrariamente a quanto complessivamente accaduto negli ultimi anni, vanno nella direzione di agevolare l’utilizzo del contante, ha detto Balassone.
Ricorda poi le misure in atto in Europa. «A livello europeo, mentre in alcuni paesi (tra i quali la Germania) non è prevista alcuna soglia massima per l’ammontare delle transazioni in contanti, in altri sono previsti tetti inferiori a quello indicato nel disegno di legge (500 euro in Grecia, 1.000 in Francia e in Spagna, 3.000 in Belgio). Rispetto al 2016 la percentuale di transazioni operate con il contante è diminuita in Italia – anche per effetto della pandemia – rimanendo comunque al di sopra della media europea”.

Secondo statistiche Eurosistema, alla fine del 2019 si contavano circa 130 transazioni elettroniche annuali a persona in Italia, contro i quasi 300 dell’area euro.





Bankitalia richiama studi precedenti che evidenziano come limiti al contante e pagamenti elettronici hanno un impatto positivo sulla riduzione dell’evasione e comunque ne rappresentano un ostacolo.

“Come già ricordato in passato, i limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione – ha detto Balassone – In particolare, negli ultimi anni sono emersi studi – anche condotti nel nostro Istituto su dati italiani – che suggeriscono che soglie più alte favoriscono l’economia sommersa; c’è inoltre evidenza che l’uso dei pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle transazioni, ridurrebbe l’evasione fiscale”.

Un passaggio è dedicato anche a ricordare il costo dell’uso del cash: “è opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione). Nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito”.

La conclusione della Banca d’Italia è che “le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l’introduzione di alcuni istituti che riducono l’onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del Paese che anima il Piano nazionale di ripresa e resilienza e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”.

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