MANOVRA: CORTE DEI CONTI BACCHETTA GOVERNO MELONI, “POS SOPRA 60 EURO FAVORISCE EVASIONE FISCALE”

3 Dicembre 2022 09:10

Italia - Economia

ROMA – Freno della Corte dei Conti sulle misure previste dalla Manovra sull’innalzamento del limite per l’uso dei contanti e sui pagamenti elettronici.

Nel corso dell’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla legge di bilancio, il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite della Corte, Enrico Flaccadoro, ha espresso non poche perplessità sull’obbligo previsto nel documento della manovra di bilancio di accettare pagamenti con carta di credito e Bancomat soltanto sopra i 60 euro, e senza incorrere in sanzioni. Una soglia che è raddoppiata rispetto ai 30 euro proposta nella prima bozza.





“L’innalzamento del tetto dei pagamenti e in particolare la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possono risultare non coerenti con l’obiettivo di contrasto all’evasione fiscale previsto nel Pnrr, e con la riforma 1.12 del Pnrr (Riforma dell’Amministrazione fiscale), nell’ambito della quale la Missione 1 prevede specifiche misure volte a contrastare l’evasione fiscale.

“La riduzione dell’uso del denaro contante – si legge – , il cui trasferimento – per definizione – non è tracciabile, potenzia l’azione di controllo e, ancora prima, rende le attività criminose più difficili da compiere. Di converso la diffusione dei pagamenti elettronici, oltre a garantire la libertà di scelta dei consumatori, costituisce un presupposto fondamentale per semplificare gli adempimenti fiscali e amministrativi, nonché concorre all’emersione delle basi imponibili segnatamente in quei settori rivolti al consumatore finale ove più diffusi sono i fenomeni evasivi”.





E ancora: “In un’ottica di lungo periodo – si legge sempre nel documento – la diffusione dei pagamenti elettronici potrebbe consentire di sviluppare – da parte dell’amministrazione finanziaria e anche di altre pubbliche amministrazioni – servizi in grado di ridurre drasticamente gli adempimenti di cittadini e imprese”.

Quanto all’argomentazione “che i pagamenti elettronici comportano una maggiore onerosità rispetto all’uso del contante”, rileva la Corte dei conti, “tale affermazione trascura i costi pubblici e privati connessi all’utilizzazione delle banconote e delle monete che le analisi della Banca d’Italia hanno messo in evidenza”. .

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