MARIA: LA MISS ASPIRANTE GIORNALISTA CHE HA INCONTRATO GHEDDAFI

9 Maggio 2011 20:01

L'Aquila -

L’AQUILA – Si chiama Maria Bellucci, una trentenne sprint che si divide tra Pratola Peligna (L’Aquila), sua città natale, L’Aquila e Roma e che ad AbruzzoWeb racconta la sua movimentata vita.

Laureata in Scienze della comunicazione, una specialistica in corso e una passione smodata per l’arte, lo spettacolo e il mondo giornalistico.

Ama i cani e stare all’aria aperta. Segni particolari, ha incontrato per ben due volte il dittatore libico Muammar Gheddafi.

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Maria parlaci un po’ di te.

Sono oramai quattro anni, che mi divido tra la capitale e L’Aquila. A Roma mi porta la mia smisurata passione per il teatro e lo spettacolo, mentre nel capoluogo abruzzese ho lasciato il mio cuore sin da quando mia madre, che lavorava in città, mi portava con lei da piccolina. Attualmente sono iscritta al corso di laurea specialistica in Filosofia e comunicazione all’Università dell’Aquila.

Cosa ti lega particolarmente all’Aquila?

La mia infanzia l’ho trascorsa proprio all’Aquila, alcuni dei miei legami più importanti sono nati qui. Mi mancano molto le mie coinquiline con le quali condividevo, fino al 5 aprile 2009, un appartamento in via Cascina, nel cuore del centro storico. Adesso ci siamo perse di vista, dislocate in tutta la regione a causa del terribile sisma di due anni fa.

Parliamo del tuo incontro con il colonnello Gheddafi. Dove è avvenuto?





Tutto è nato per puro caso. Lo scorso anno sono stata scelta da un’agenzia che si occupa di pubblic relation che stava selezionando delle hostess, per la visita ufficiale del dittatore libico, all’ambasciata libica a Roma. Un’occasione presa al volo, anche perché la mia tesi di laurea, dal titolo “Oriana Fallaci e l’islam”, conteneva al suo interno un intero capitolo redatto da me, sulla visione delle donne da parte di Gheddafi.

Arrivati nell’ambasciata libica, insieme a tante altre ragazze, ci è stato permesso di fare delle domande e io, che sono riuscita a far entrare in ambasciata la copia della mia tesi, ho avuto l’opportunità di consegnarla nelle sue mani, e porgli anche alcune domande circa la visione della donna nell’Islam. Domande che, però, hanno seccato il colonnello, che non mi ha risposto.

Dopo quell’incontro ce ne sono stati altri?

Sì, proprio quest’anno, prima ovviamente della crisi libica. La location è stata sempre quella dell’ambasciata libica a Roma. Anche in quell’occasione è stato possibile porgli qualche domanda, ma nella maggior parte dei casi il leader libico glissava portando l’attenzione su argomenti di cui lui voleva discutere, come ad esempio la nostra conversione all’islam. In quell’occasione, ho ricevuto in dono dal dittatore una copia del Corano.

Cosa è successo dopo quest’ultimo incontro?

In seguito, questa notizia ha creato curiosità nei programmi nazionali di approfondimento e sono stata ospitata per il mio primo incontro con Gheddafi nella trasmissione “L’infedele” condotta da Gad Lerner e per il mio secondo incontro da Bruno Vespa a Porta a Porta. Una puntata questa, incentrata però non come credevo sulle religioni, ma sulla bellezza femminile.

Torniamo alla tua prima passione, il teatro. Com’è nato questo amore per la recitazione?

Il mondo dello spettacolo mi ha sempre affascinato, e ho cominciato a recitare proprio all’Aquila. Il destino mi ha portato a Roma dove alcuni anni fa, ho avuto l’opportunità di frequentare una scuola di cinema. Lì ho conosciuto una bravissima attrice, Isadora Pacelli, che stava cercando alcune ragazze per mettere in piedi una compagnia teatrale dal nome “Le Cabatosta”.

Una compagnia che avrebbe realizzato spettacoli incentrati sulla donna, sulla femminilità e sugli stereotipi che ruotano intorno all’universo femminile. Proprio  Isadora, a ottobre, grazie anche al patrocinio del ministero per le Pari opportunità, dovrebbe riuscire a portare in scena uno spettacolo che tratta il tema della violenza sulle donne: se il progetto dovesse andare in porto allora spero di tornare a lavorare stabilmente insieme a lei. 

Qual è il titolo di questo nuovo spettacolo?





Quando lo saprò ti inviterò.

Impegnata anche nel cinema?

Sì! Presto uscirà il mio primo lungometraggio “ArielProjectMovie, work in progress”, opera prima del giovane regista Francesco Olivieri. Una saga incentrata sul potere dell’amore.

Quali altre passioni fanno parte del tuo universo?

Oltre a quelle che vi ho già elencato, sono molto attratta dal settore giornalistico e da un po’ mi è stata data l’opportunità di frequentare proprio all’Aquila, uno stage in una emittente televisiva locale. Una mia ambizione in questo campo è quella di poter condurre un format tutto mio.

Cosa ti appassiona del mondo dell’informazione?

Il saper riferire correttamente e con responsabilità le notizie.

Progetti a breve scadenza?

Conseguire entro l’autunno la laurea specialistica in Filosofia e comunicazione. (red)

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