MARSILIO, “RIMPASTO DI GIUNTA UNA FISSAZIONE”. “CENTRODESTRA IN ABRUZZO NON HA PERSO”

20 Ottobre 2021 08:11

L'Aquila - Abruzzo, Politica

L’AQUILA – “Questa del rimpasto è una fissazione, in particolare di Abruzzoweb, non parlo del nulla”.

Questa la brusca risposta del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ad una domanda di questa testata a margine della conferenza stampa a palazzo Silone a L’Aquila, sede  della giunta regionale, dove è stata annunciata l’assunzione di 127 nuovi dipendenti della Tua, la società del trasporto pubblico regionale. All’indomani del voto delle elezioni amministrative, che in Abruzzo  hanno visto vincere il centrosinistra al ballottaggio a Vasto, Francavilla e Sulmona, il centrodestra a Lanciano, e a Roseto il civico Mario Nugnes,  sostenuto da Azione di Carlo Calenda, ma anche, al secondo turno, senza apparentamento ufficiale,  dal sindaco uscente del Partito democratico, Sabatino Di Girolamo, fuori dai giochi al primo turno.

Marsilio non si iscrive al partito di “quelli che dicono di aver sempre vinto”, ma senz’altro esibisce la tessera del club di coloro che “non hanno comunque perso”.





E soprattutto ci tiene a negare quanto più volte riferito da questa testata, in merito alle indiscrezioni, interne alla sua stessa maggioranza di centrodestra, di una crescente rivalità tra Fratelli d’Italia, che in questa tornata elettorale ha comunque conquistato consensi, confrontati con quelli delle ultime regionali del febbraio 2019, e la Lega, azionista della maggioranza di Marsilio, con 10 consiglieri e 4 assessori su 6, che invece i voti li ha persi.

Una rivalità che, si teme all’interno dello stesso centrodestra, potrebbe compromettere il “tagliando” di metà legislatura, e che prevedeva esplicitamente anche un  rimpasto di giunta, annunciato come imminente prima dell’esplosione della pandemia, poi messo opportunamente nel “congelatore”. Tenuto conto che con il passaggio del sottosegretario di giunta con delega ai Trasporti, Umberto D’Annuntiis, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, sono anche cambiati gli equilibri in maggioranza, e che la Lega rivendica da tempo maggior peso in giunta e nell’azione di governo, se non nel numero degli assessori, nel peso delle singole deleghe. Marsilio comunque liquida una legittima domanda, come una “fissazione”, e a cui non vale la pena nemmeno rispondere.  Confermando insomma che, almeno dal suo punto di vista, non ci sarà nessun rimpasto.

E nega anche che ci sia conflittualità tra Fdi e Lega, preferendo parlare di “sana competizione”.

“E’ del tutto normale che ciascun partito lavori per crescere – spiega il presidente -, questo avviene a destra, al centro e a sinistra, altrimenti non esisterebbero tanti partiti, impegnati legittimamente in una competizione tra di loro nell’offrirsi ai cittadini come forza politica più credibile, capace di ispirare fiducia.  Non c’è nulla di nuovo”.





Venendo dunque l’analisi del voto, afferma Marsilio, “non faccio parte del coro delle persone che pensano sempre di aver vinto, il giorno dopo le elezioni. Registro però i dati, ed essi dicono che in queste elezioni nelle cinque città abruzzesi al ballottaggio,  il centrodestra partiva in difficoltà e alla rincorsa, essendo  tutti comuni che non amministrava.  I fatti dicono ora che il Partito democratico ha vinto in tre comuni, e prende un sindaco in meno, dei quattro che aveva. A Roseto non è arrivato nemmeno al ballottaggio, e soprattutto Lanciano è stato conquistato dal centrodestra. Nessuno squillo di tromba, per carità, ma una moderata soddisfazione quella sì”.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ieri in conferenza stampa ha detto: “Si deve riconoscere che il centrodestra esce sconfitto da queste elezioni amministrative. Ne siamo tutti consapevoli. Non riusciamo a strappare al centrosinistra le grandi città. Questo richiede una valutazione approfondita da parte del centrodestra”. Ma da sconfitta a débâcle, è eccessivo. Débâcle è del M5S, il Pd sta festeggiando sulle spoglie degli alleati grillini”.

Marsilio sostiene a questo proposito: “Non so quali dovevano essere le aspettative: io non ci vedo tutta questa  sorpresa davanti ad un centrosinistra che vince nelle città dove sostanzialmente vince, tranne rare eccezioni, da trent’anni a questa parte. A Napoli il centrodestra non ha mai vinto e difficilmente è stato in partita, se non alla metà degli anni ‘90. Bologna tranne l’episodio Guazzaloca, è sempre stata, e resta, una roccaforte storica della sinistra. A Torino il centrodestra non è mai arrivato nemmeno al ballottaggio e almeno questa volta ce l’ha fatta,  con una candidatura seria e  autorevole. A Roma, tolta la parentesi Alemanno, è dal ’93 che governa il centrosinistra e poi Virginia Raggi,  sindaco di un Movimento 5 stelle che oramai è una ruota di scorta del centrosinistra, e se fossi in loro qualche riflessione la farei. Reputo invece grave che a Milano il centrodestra non riesca ad essere forte, eppure è una città dove ha avuto una importante tradizione amministrativa, con Moratti e Albertini”.

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