L’AQUILA – La partita delle regionali è vissuta dentro i partiti, tutti, anche come un Risiko che impone di piazzare i carrarmati in maniera saggia, in tutti i territori, senza penalizzarne nessuno, puntando sulle pedine più forti, ed è quello che accade in particolare nel collegio provinciale dell’Aquila, dove nel territorio del capoluogo ci sono forse troppo candidati, sia di centrodestra che ricandida il presidente uscente Marco Marsilio, che nella coalizione di centrosinistra e di campo largo, che appoggia il professore teramano Luciano D’Amico.
Ben 20 e potrebbero essere quelli in corsa, una volta chiuse tutte le liste, che dovranno contendersi casa per casa, ambienti professionali e civici, tra le reti amicali, e dentro le comunità politiche, ogni singolo voto, in un bacino elettorale però di 90mila persone, e con un voto destinato a disperdersi in tanti, troppi rivoli.
Mentre invece nel territorio provinciale nella Marsica, che ha 130mila abitanti i candidati sono molti di meno, stimati ad ora in 14, e soprattutto si è puntato su un ristretto numero di candidati di peso, completando le liste con candidati meno competitivi che non toglieranno voti preziosi ai big. A differenza di quello che accade nel territorio aquilano, dove invece sono tanti, troppi i candidati che corrono per vincere, togliendosi i voti l’un l’altro.
E dunque, si ragiona nelle segreterie politiche del capoluogo L’Aquila, il rischio è che i candidati marsicani avranno la meglio, e ci sono meno possibilità di essere eletti per chi si candida nel territorio del capoluogo. Senza tener conto del fatto che già l’intero collegio aquilano è meno competitivo rispetto agli altri tre collegi e ai territori della costa, ben più popolosi e che restano favoriti, rispetto alle aree interne, anche senza l’istituzione del collegio unico regionale, visto che la riforma della legge elettorale abruzzese proposta da Marsilio non è stata approvata.
Del resto con un calcolo al larghe spanne, in base a quello che è accaduto nelle elezioni 2019, servono non meno di 2.000-2.500 voti, per avere almeno una speranza di essere eletti all’Emiciclo, con la ragionevole certezza che scatta sopra i 4.000-5.000 voti, mentre nella coalizione vincente una lista deve ambire a superare almeno i 17mila voti in tutta la regione, per ottenere almeno un seggio.
Utile, prima di elencare i candidati che sono già in campo e che possono essere dati per certi, andare a vedere cosa è accaduto più nel dettaglio alle elezioni del febbraio 2019: il collegio aquilano ha espresso, sul totale di 30 consiglieri, più il presidente dell’intera regione, sette consiglieri, di cui 5 del centrodestra e 2 del centrosinistra.
Il centrodestra vincente ha eletto due consiglieri della Lega, Emanuele Imprudente e Simone Angelosante, uno di Fratelli d’Italia, Guido Liris, uno dell’Udc, Marianna Scoccia, un consigliere di Azione Politica, Roberto Santangelo, nessuno di Forza Italia.
Nelle opposizioni, un consigliere del Pd, ma entrato solo dopo le dimissioni del candidato presidente Giovanni Legnini, ovvero Pierpaolo Pietrucci, un consigliere della lista Legnini presidente, Americo Di Benedetto, nessuno del Movimento 5 stelle e delle altre liste.
In dettaglio sono stati eletti 5 consiglieri del territorio aquilano, 1 del territorio marsicano, 1 del territorio peligno. Ma la partita il 10 marzo, questo il timore degli aquilani, per come sono state composte le liste, potrebbe ribaltarsi a favore della Marsica.
E vediamo dunque quale è la situazione di overbooking in provincia dell’Aquila.
Per il centrosinistra nel territorio del capoluogo sono in corsa per il Pd, considerati oramai certi anche se si attende l’ufficializzazione delle liste, Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale uscente e Rita Innocenzi, da anni sindacalista Cgil e oggi componente del coordinamento politico del Partito Democratico.
Ben quattro i candidati aquilani dati già come pressoché certi per la lista progressista, composta da Sinistra Italiana, Articolo 1, Demos ed Europa Verde: Vanna Andreola, dirigente regionale in pensione, in quota Demos, il coordinatore regionale di Demos, Alfonso D’Alfonso, imprenditore agrituristico, la consigliera comunale di L’Aquila coraggiosa, Simona Giannangeli, e Willian Giordano, neolaureato, in quota di Sinistra italiana.
Per Polis 305 saranno in corsa il consigliere regionale uscente di Noi con Legnini, Americo Di Benedetto, già candidato sindaco nel 2022 nel capoluogo, leader del movimento civico Il passo possibile e l’ex assessore comunale e consigliera de Il Passo Possibile, Emanuela Iorio.
Probabile la discesa in campo per Azione del consigliere comunale Enrico Verini e della responsabile comunicazione marketing e sviluppo Teatro Stabile, Roberta Gargano. E mancano all’appello ancora i candidati di Italia viva, eventualmente della lista del presidente Luciano D’Amico, e del Movimento 5 stelle, che ha indetto una consultazione on line con autocandidature e voto degli iscritti.
Passiamo dunque al campo del centrodestra nel territorio aquilano: certi in corsa sono ad oggi per la Lega, Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione, con delega all’Agricoltura, terzo più votato in assoluto alle regionali del 2019 con 8.794 preferenze, e Carla Mannetti, ex dirigente regionale ed ex assessore alla Mobilità al Comune dell’Aquila e Gabriella Sette, componente del Consiglio comunale di Pizzoli, per Fratelli d’Italia Alessandro Piccinini, ex assessore comunale e avvocato, ex presidente della Gran Sasso Acqua, la società pubblica del ciclo idrico integrato e Tiziana Del Beato, consigliere comunale dell’Aquila,
Per Forza Italia Roberto Santangelo, vice presidente del consiglio Regionale, e presidente del consiglio comunale dell’Aquila e Paolo Federico, sindaco di Navelli, per la coalizione di centro Roberto Tinari, assessore comunale dell’Udc. E anche qui potrebbero uscire altri candidati.
Con un conto finale per il territorio aquilano stimato in una ventina di candidati di tutte e due le coalizioni.
Vediamo ora il territorio marsicano, competitor di quello aquilano.
Per il Partito democratico saranno in corsa due tra i tre pretendenti in lista: il sindaco di Sante Marie ed ex assessore regionale, Lorenzo Berardinetti, il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, e il segretario provinciale della Uil-Funzione pubblica, Antonio Ginnetti. E poi data come certa, Angela Marcanio, consigliera comunale di Celano.
Per Azione il sindaco di Villavallelonga, Leonardo Lippa, per il Movimento 5 stelle, si prevede che all’esito delle consultazioni on line sarà ricandidato l’uscente Giorgio Fedele.
Per le altre liste ancora non emergono nomi pesanti nella coalizione di centrosinistra.
Nel campo del centrodestra ci saranno Antonio Del Boccio, già candidato sindaco civico alle ultime comunali di Avezzano, ex capo della polizia municipale, per Fratelli d’Italia Eliana Morgante, ex presidente dell’Adsu,
Per Forza Italia Simone Angelosante, consigliere regionale uscente, eletto nel 2019 con la Lega, ex sindaco di Ovindoli.
Per la coalizione di centro Ezio Stati, ex assessore ed ex consigliere regionale ora nell’Udc.
Per Fratelli d’Italia l’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, ex sindaco di Trasacco, medico chirurgo e il capogruppo in Regione Massimo Verrecchia, ex parlamentare, dirigente regionale e capo di gabinetto dello staff del presidente Marsilio, e Antonella Buffone, sindaco di Balsorano.
Per la lista del presidente Marsilio Alfredo Mascigrande, attuale consigliere comunale di Avezzano e Sergio Tedeschi, figlio del sindaco di Cerchio, Gianfranco Tedeschi.
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