L’AQUILA – Notato all’Aquila dopo aver sfilato come Giovin Signore nella Perdonanza Celestiniana del 2005, è approdato successivamente a Milano, capitale della moda, riuscendo a entrare sotto l’ala dell’ex agente di Vip Lele Mora.
Marco Albani, aquilano classe ’87, ha sfilato sul canale tv All Music nel noto programma Modeland.
Feste esclusive, lustrini, bella vita non hanno sedotto del tutto l’ex calciatore dagli occhi verdi che, nonostante la “vita di facciata”, ha continuato a studiare arrivando a conseguire la laurea in Tecniche in radiologia medica per immagini e radioterapia.
Oggi tecnico di radiologia in una clinica privata pescarese, Marco si racconta ai lettori di AbruzzoWeb ripercorrendo le tappe più importanti della propria vita da modello.
Sfilate, spot e campagne pubblicitarie hanno caratterizzato la permanenza milanese e non solo, assieme alle effimere serate a Porto Cervo nel Garden Priveé di Armani, dove lavorava come ragazzo immagine.
Una vita dedicata alla cura del corpo e alla buona alimentazione, tanto da essere un convinto sostenitore della locuzione latina “Mens sana in corpore sano”.
Un moto continuo quello del modello nativo del capoluogo abruzzese, sull’asse Milano-Londra-L’Aquila.
Appoggiato sempre dalla propria famiglia, dopo aver approfondito gli studi della lingua inglese e aver frequentato un corso di dizione, l’ex esterno destro pensa alla laurea specialistica e continua a coltivare il sogno di poter sfilare per Armani.
Partiamo dal principio. Come e quando si sono aperte per te le porte della moda?
La svolta è arrivata nel 2005 quando sono stato selezionato come Giovin Signore per la Perdonanza. Questa esperienza mi ha dato grande visibilità sia a livello cittadino che regionale, tanto da essere notato da un noto personaggio televisivo che mi ha consigliato di entrare ufficialmente nel mondo dello spettacolo inviando della foto e presentandomi a un’agenzia di Milano.
L’attesa è stata breve e sono stato chiamato per partecipare al programma tv Modeland condotto da Jonathan Kashanian, ex concorrente del Grande Fratello. Le registrazioni del programma sono durate quattro mesi: inizialmente eravamo 48 modelli, ragazze e ragazzi, che si sfidavano, poi siamo rimasti in due, io e una ragazza. La finale è stata girata al Londra e sono arrivato secondo. Sono stato scelto anche come testimonial per il brand Preoitalia.
Qual è l’esperienza più importante che hai fatto finora?
Sicuramente la fase finale londinese di Modeland. Ho avuto la fortuna di conoscere la moda della capitale inglese, partecipando alla campagna per la Firetrap, marchio di vestiti molto noto. Abbiamo indossato camicie a quadrettoni, stile molto londinese.
Se dovessi realizzare un personale e creativo composit, biglietto da visita promozionale, quali foto sceglieresti per descriverti?
Quelle che rappresenterebbero al meglio il mio modo di essere. Spesso con i metodi che si utilizzano oggi si tende a modificare nettamente il soggetto. Gli scatti più belli, invece, sono quelli con pose spontanee. Mi reputo un ragazzo educato e questo ha costituito un punto di forza nelle esperienze che ho vissuto.
Sono sicuro di me, testardo e determinato e questo a volte può rappresentare un difetto perché la mia istintività mi porta a sottovalutare delle situazioni. Non mi piace perder tempo: quando ero a Milano dopo le registrazioni studiavo.
Per mantenerti in forma segui un regime alimentare rigido?
Non adotto schemi alimentari rigidi: evito di mangiare condimenti e sto attento durante la settimana. Nel weekend mi concedo qualcosina in più. Ho un rapporto intimo con la palestra che è diventata una parte fondamentale della mia quotidianità. L’alimentazione e la palestra sono due condizioni che mi aiutano a stare meglio a livello psicologico.
Come curi il tuo corpo?
Sono un fissato della cura del corpo: oltre a saune e bagni turchi che mi concedo durante la settimana ho un rapporto di amicizia con parrucchiere ed estetista. Ovviamente queste cose sono sempre da prendere e gestire con il giusto peso. Dico sempre mente sana in corpo sano.
Ha anche trascorsi da calciatore.
La mia prima vita è legata al calcio. A 16 anni ho fatto le valigie e mi sono trasferito a Roma per giocare con le giovanili del Tor di Quinto, società affiliata all’Inter e al Chievo. Poi sono tornato all’Aquila a 18 anni e ho vinto con l’Amiternina (seconda squadra di calcio aquilana, ndr) il campionato di Promozione. Come mister avevo Vincenzino Angelone. L’anno successivo ho giocato in Eccellenza.
Sei anche un modello laureato.
Sì, mi sono laureato ad aprile 2010 in Tecniche in radiologia medica per immagini e radioterapia alla facoltà di Medicina dell’Università dell’Aquila. Sono a un anno dalla laurea specialistica in Scienze diagnostiche. Nel frattempo lavoro come tecnico di radiologia nella clinica privata Villa Serena a Città Sant’Angelo (Pescara), dove mi sono trasferito da sei mesi.
Sentendoti parlare si sentono i frutti del corso di dizione.
Arrivato a Milano mi sono accorto di avere un accento aquilano marcatissimo. Mi fece impressione riascoltare la mia prima registrazione televisiva. Così ho frequentato un corso di dizione all’Aquila al Teatro stabile di innovazione l’Uovo. Le parole che mi hanno messo maggiormente in difficoltà sono state, da aquilano doc, quelle che iniziano per st-. Inoltre ho fatto due corsi di inglese, tanto da scrivere la mia tesi nella lingua più diffusa al mondo, anche se non me l’hanno fatta pubblicare.
La tua famiglia ha condiviso sin da subito le tue scelte?
Sì. Sono riuscito a fare tutto grazie alla mia famiglia, che ho sempre avuto alle spalle. Mio padre Renzo mi ha sempre detto “pensa a raggiungere i tuoi obiettivi e sogni e al resto ci penso io”. Mi hanno appoggiato anche mamma Marcella e mio fratello maggiore Gianluca.
Torniamo alla moda. C’è un brand per cui ti piacerebbe sfilare?
Nell’esperienza di Modeland ho indossato capi di stilisti importanti come Lorenzo Riva e Alviero Martini. Un marchio che ho molto inseguito e con cui non ho potuto lavorare per circostanze avverse è Armani.
Il vostro ambiente è molto competitivo. Si può essere amici tra modelli?
Sì. Quando sono arrivato a Milano il primo ragazzo che ho conosciuto è stato Andrea Preti, attualmente il primo modello di intimo di Dolce & Gabbana. Spesso uscivamo insieme nelle serate e andavamo ai vari locali Hollywood, Amani, The Club. Durante le sfilate di Modeland c’era tanta concorrenza anche fra uomini e donne. Il pensiero fisso di ognuno era andare avanti e non si risparmiavano frecciatine.
C’è stata qualche proposta che sei stato costretto a rifiutare? Se sì, perché?
Dopo lo spot del Campari (andato in onda sui canali Sky, ndr) girato all’Eur a Roma nel 2009 ho ricevuto una proposta di partecipazione a una fiction su La7, ma poi sono partito per l’Erasmus. Sono stato sei mesi in Olanda con l’Università per un progetto con cui ho fatto la mia tesi di laurea. Sapevo che quella olandese sarebbe stata un’esperienza che di sicuro non si sarebbe ricreata.
Quanto è più facile per un bello conquistare una ragazza?
L’aspetto fisico è solo una minima parte. Uno sguardo particolare e un movimento del corpo mirato possono facilitare l’attrazione e così si crea il primo contatto. Poi subentrano altre caratteristiche come il carattere, la simpatia e il sapersi porre. Se una ragazza mi piace sono disposto a mettermi in gioco facendo la prima mossa.
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