PESCARA – Quaranta minuti di terrore ieri sera per Saturnino De Cecco, detto Nino, figlio di Filippo Giovanni De Cecco, fondatore dell’omonimo impero della pasta di Fara San Martino, in provincia di Chieti.
L’imprenditore, che continua a portare avanti il business di famiglia, è stato sorpreso ieri da quattro rapinatori armati. Due di loro hanno preso in ostaggio la moglie e la figlia di 5 anni che stavano rientrando in casa verso le 21.
Una volta chiuse le due in cucina, i malviventi hanno costretto De Cecco, che si trovava già in casa, ad aprire la cassaforte della sua villa sulle colline di Montesilvano, in provincia di Pescara.
A quel punto la banda di ladri ha preso tutto quello che ha trovato: orologi, gioielli e una pistola legalmente detenuta.
Saccheggiato il bottino, i quattro malviventi sono fuggiti, fuori dalla villa, dove ad attenderli c’era un quinto, un palo col motore dell’Audi acceso, con la quale sono schizzati via dopo 20 minuti dall’inizio del colpo.
Il tutto si è svolto senza violenza ma con grande tensione. Non è ancora chiaro chi siano i malviventi che hanno deciso di colpire De Cecco.
Le informazioni preliminari puntano verso una banda di ladri dell’Est Europa che avrebbe studiato il colpo monitorando i movimenti della figlia dell’imprenditore.
Un colpo da professionisti, preparato nei minimi particolari studiando le abitudini della famiglia. La villa assaltata è isolata ed è difficile raggiungerla se non si conosce perfettamente la zona dei Colli di Montesilvano.
Saturnino è pilota di elicottero e titolare di una compagnia di elitaxi e di un’attività di costruzioni e, assieme alla sorella Maria, azionista di maggioranza del pastificio De Cecco, ma con il cugino Aristide hanno lasciato le cariche di amministratori e l’intero controllo dell’azienda al cugino presidente Filippo Antonio, il componente più anziano della famiglia.
IL RACCONTO DI DE CECCO
“Un momento traumatico. Quando ti entrano in casa e ti sequestrano la famiglia è grave. Bisogna mantenere la calma, seguire le indicazioni ed essere il più accondiscendente possibile. Che è quello che poi ho fatto. Sono stato molto calmo e per fortuna è andata bene”, racconta ai cronisti Saturnino De Cecco, uscendo dal Comando dei Carabinieri di Montesilvano insieme alla moglie Sheila D’Isidori.
“Abbiamo avuto la fortuna che quando la situazione stava precipitando è scattato l’allarme – dice la donna – Si sono spaventati e sono scappati. Ma non era quella l’intenzione. Sarebbero rimasti ancora. Avevano già preso tutto, ma volevano e chiedevano altro”.
“Pensavano di trovare di più – riprende l’imprenditore – ma io gli avevo dato qualsiasi cosa. Si cerca di salvaguardare la famiglia. Il mio obiettivo più importante era quello. Siamo stati fortunati, perché era partita molto male. Erano armati di coltello. Minacciavano di avere delle pistole, ma non le abbiamo viste. Quando qualcosa non gli piaceva mi colpivano”, racconta ancora De Cecco, che riferisce di essere stato colpito al volto, precisando di non aver capito se con degli oggetti o a mani nude.
Download in PDF©
- RAPINA IN VILLA, IL RACCONTO DI DE CECCO: “MOMENTO TRAUMATICO”MONTESILVANO - "Un momento traumatico. Quando ti entrano in casa e ti sequestrano la famiglia è grave. Bisogna mantenere la calma, seguire le indicaz...