MORTE D’AMICO: AL VIA IL PROCESSO, 25ENNE MACELLAIO PAOLUCCI ACCUSATO D’OMICIDIO, 30 TESTIMONI

15 Luglio 2021 08:49

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Il corpo di Paolo D’Amico, 55enne dipendente dell’Asm era stato trovato nella sua casa isolata nella sua  di Barisciano,  nell’Aquilano,  il 24 novembre 2019 crivellato da 22 fendenti, 21 dei quali inferti con uno scalpello e uno letale, alla testa, con una mazzetta da carpentiere.

Ieri al tribunale dell’Aquila, si è aperto il processo che vede alla sbarra, accusato di omicidio, Gianmarco Paolucci, macellaio di 25 anni, arrestato a febbraio scorso, dopo un anno di indagini.





Ad incastrarlo sarebbe la prova del dna corrispondente per gli inquirenti con quello rinvenuto sul luogo del delitto, dove sono state trovate numerose piante di marjuana ad essiccare, da qui il movente legato allo spaccio di droga.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Mauro Ceci, contesta però l’attendibilità, e sostiene che sul luogo del delitto è stata individuata un’impronta di scarpa che non apparterrebbe al suo assistito. Prova schiacciante assieme ai contenuti delle intercettazioni telefoniche invece per l’accusa, rappresentata dal pm Simonetta Ciccarelli.





Alla Corte d’Assise presieduta da Alessandra Ilari, affiancata da Niccolò Guasconi e da sei giudici popolari, la difesa, come riferisce il quotidiano Il centro,  ha  presentato una lista di  20 testimoni, l’accusa di 12.

Le prime testimonianze saranno ascoltate il 20 ottobre, ancor prima, il 23 settembre protagonista dell’udienza il perito incaricato di esaminare le intercettazioni telefoniche.

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