MORTE OPERAIO ALLA PROMA DI ATESSA: PROCURA APRE FASCICOLO PER OMICIDIO COLPOSO, OGGI SCIOPERO

16 Gennaio 2024 10:32

Regione - Politica

ATESSA  – Scatta oggi lo sciopero  nelle ultime due ore di ciascun turno. alla Proma di Atessa, in provincia di Chieti, dopo la tragica morte di ieri dell’operaio di 47 anni di Lanciano Roberto Caporale, investito da un tubo metallico, mentre stava lavorando con una pressa.

Caporale lavorava da pochi mesi con contratto da somministrato nell’azienda metalmeccanica di della multinazionale, che si occupa di assemblaggio e stampaggio di componenti per autoveicoli.

Secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava operando con una pressa quando è stato colpito all’altezza dell’addome da un tubo metallico espulso dalla macchina. Apparso da subito in gravissime condizioni l’uomo è morto poco dopo, nonostante l’intervento del 118 e dell’elisoccorso da Pescara.

Un fascicolo è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Lanciano, con l’ipotesi di omicidio colposo, il procuratore Mirvana Di Serio ha disposto il sequestro del macchinario. decisivo per le indagini anche l’esame autoptico sulla salma della vittima, che sarà eseguito nei prossimi giorni.





Roberto Caporale lascia la fidanzata Valentina, con cui stava progettando il futuro insieme, la madre Antonella e la sorella Francesca.

“Quello accaduto durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è l’ennesimo incidente mortale che capita nel nostro Paese e nella nostra Regione. Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna. Ancora un lavoratore precario che lavorava nella speranza di avere un posto fisso”, per questi motivi e per non abbassare la guardia sulla sicurezza la Fiom Cgil Chieti e la Fim Cisl Abruzzo Molise, hanno proclamato lo sciopero di oggi.

“In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali – osservano i sindacati – Troppo frequentemente, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguate misure preventive e di sistemi necessari per assicurare la protezione e la sicurezza dei lavoratori. Le condizioni di lavoro in molte aziende sono troppe volte trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza sul lavoro vengono spesso considerate costi invece che investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa”.

“È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi. La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti”.

“Un Lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di un Lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare”, concludono.





Il Coordinamento USB lavoro privato Abruzzo e Molise scrive: “Aveva 46 anni Roberto ed è morto nella mattinata lavorando alla Proma SpA, azienda di Atessa che produce pezzi per il settore automotive. Quasi sempre questi non sono incidenti ma il frutto di insufficienti investimenti e attenzione delle aziende sulla sicurezza.  Il 2023 è stato un anno orribile per l’Abruzzo che è risultata la regione con il maggior incremento di morti sul lavoro rispetto al 2022, anno in cui era già aumentato il numero di morti rispetto al 2021”.

“Ribadiamo che la politica deve intervenire e crediamo, come abbiamo proposto a tutti i gruppi consiliari regionali, che è necessario potenziare gli organici degli enti di controllo delle ASL e attuare una loro riforma profonda per non lasciare scampo a chi non rispetta le regole. Alle aziende che violano le leggi sulla sicurezza va sospesa l’attività e prevedere dei controlli stringenti periodici: meglio lavoratori cassintegrati che morti”.

“Naturalmente – aggiunge l’Usb – ribadiamo con forza che bisogna introdurre un reato specifico nella legislazione: il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime. A tal proposito da mesi stiamo raccogliendo firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che prevede l’introduzione di tali reati e che costringerebbe il parlamento ad affrontare il tema. L’Usb ha ribadito anche nella riunione del Comitato Regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tenutasi a Pescara lo scorso 20 dicembre, che non bastano formazione ed informazione ma serve ben altro per fermare questa carneficina”.

“Nei prossimi giorni programmeremo scioperi in tutte le aziende della Val di Sangro in cui siamo presenti, per ricordare Roberto, tutti i lavoratori morti sul lavoro e per chiedere vera giustizia per loro e per le loro famiglie. In questo momento sentiamo che è il modo migliore per mostrare la nostra vicinanza alla famiglia di Roberto. Se i lavoratori muoiono il minimo è che, se vi siano responsabilità, chi le ha deve pagare con la galera”, conclude l’Usb.

 

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