I DATI 2019 DI OSSERVATORIO VEGA ENGINEERING AGGIORNATI A FINE SETTEMBRE; IN REGIONE 17 MORTI SU 490.624 LAVORATORI, PERCENTUALE PREOCCUPANTE

MORTI SUL LAVORO: ABRUZZO QUARTO IN ITALIA PER NUMERO OCCUPATI, L’AQUILA NONA

3 Novembre 2019 19:59

Regione -

L'AQUILA – La Provincia dell'Aquila con 6 vittime, è nona in Italia per numero di morti sul lavoro, in rapporto al numero degli occupati, dal primo gennaio al 30 settembre di quest'anno. L'Abruzzo, tenendo in considerazione lo stesso rapporto, è quarto in Italia, con le sue 17 vittime.

Il dato, preoccupante, emerge dal reporti dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering, che fotografa l'irrisolta emergenza nei primi nove mesi dell'anno, a partire dai dati ufficiali Inail.

Ad essere presi in considerazione solo gli infortuni mortali accaduti in occasione di lavoro, con esclusione quindi di quelli in itinere.

La provincia di Teramo è al 16esimo posto nella triste classifica, quella di Chieti 33esima, mentre quella di Pescar aè al 95esimo posto sulle 102 province monitorate.

E almeno in questo caso il dato è incoraggiante. Come pure è incoraggiante, spiega il presidente di Vega Engineering Mauro Rossato, il dato della diminuzione compessiva degli infortuni sul lavoro rispetto all'anno precedente, di cui però viene fornito solo il dato aggregato.





“Registriamo ancora un segno 'meno' per le vittime sul lavoro in Italia: diminuiscono, infatti, del 6,5% nei primi nove mesi del 2019 e mostrano un ulteriore decremento rispetto al mese precedente quando la flessione della mortalità era al 4%. Insomma, una notizia ‘positiva’ in una tragedia che comunque rimane, e che rappresenta una delle più grandi emergenze del nostro Paese perché il numero di infortuni mortali sul lavoro da gennaio a settembre continua ad essere allarmante. Sono infatti 780 i decessi: 563 quelli avvenuti a seguito di un infortunio mortale in occasione di lavoro e 217 quelli verificatisi in itinere”.

Il maggior numero di infortuni mortali in termini assoluti, in questi nove mesi del 2019 si sono verificati, esclusivamente in occasione di lavoro, in Lombardia (86), Lazio (59), Emilia Romagna (53), Piemonte (50), Campania (44), Veneto (40) e Sicilia (38). Seguono Puglia (35), Toscana (31), Trentino Alto Adige (21), poi Abruzzo e Marche (17), Calabria (14), Basilicata (12), Liguria e Sardegna (11), Friuli Venezia Giulia (10), Umbria (9) e Molise (5).

L'Abruzzo balza invece al quarto posto, con le sue 17 vittime su 490.624 lavoratori, dietro a Basilicata, Molise, e Trentino Alto Adige.

La provincia in cui si conta in termini assoluti il maggior numero di infortuni mortali in occasione di lavoro è Roma (40 decessi). Ed è seguita da: Brescia (21), Napoli (19), Milano e Torino (18), Foggia (17) Vicenza (13), Palermo e Firenze (12).

Ma al di là dei valori assoluti, quello che conta davvero è anche in questo caso il numero di morti in base ai lavoratori.

E qui prima è la Provincia di Matera, seconda quella di Foggia e terza la provincia di Gorizia.





Poi come detto al nono posto la provincia dell'Aquila, con sei vittime su 113.96 occupati.

Al 16esimo posto troviamo la provincia di Teramo, anche qui con 5 vittime, ma su 116.128 occupati.

In Provincia di Chieti si sono registrate 5 vittime su 146.122 occupati, con indice 34,2, al 33° posto in Italia.

L'indice più basso è in provincia di Pescara, con una vittima su 115.278 ocupati, che la colloca in bassa classifica, al 95esimo posto.

A mietere più vittime in occasione di lavoro sono: il settore delle Attività Manifatturiere (88) e quello delle Costruzioni (con 76 decessi). Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (65), mentre nel Commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli i morti sono 33. La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro totali è tra i 45 e i 54 anni (271 su 780 vittime). Infine sono 143 gli stranieri deceduti sul lavoro da gennaio a settembre 2019 (il 18%).

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