PESCARA – Con i 14 milioni e 390mila euro assegnati alla Fira con un provvedimento ad hoc approvato nell’ultimo consiglio regionale, entro 15 giorni potranno finalmente riaprire le piscine Naidi di Pescara, di proprietà della Regione, chiuse da novembre, e che saranno dunque gestite dalla finanziaria regionale, in attesa di un nuovo bando per la gestione ordinaria.
Ma le acque restano molto agitate, nel centro sportivo più importante in Abruzzo: si attende infatti l’esito, potenzialmente esplosivo del ricorso al Tar presentato il 18 dicembre e con una richiesta di risarcimento danni di 6.5 milioni di euro, da parte della società Club acquatico, dell’imprenditore Riccardo Fustinoni, che si è vista annullare a novembre il contratto di affidamento diretto del servizio, dal 3 settembre al 31 dicembre, con procedura negoziata d’urgenza da parte di Areacom, la centrale della committenza della Regione, ex Aric, e poi anche l’affidamento ventennale. Il ricorso è contro gli atti prodotti da Areacom, e di conseguenza Regione Abruzzo e Comune di Pescara.
Il clamoroso passo indietro si è verificato a seguito dell’intervento della magistratura pescarese, che ha aperto una inchiesta su questo affidamento, con l’ipotesi di reato di turbativa d’asta, iscrivendo nel registro degli indagati il direttore di Areacom, Donato Cavallo, lo stesso Riccardo Fustinoni e il broker Gianluca Cieri. E Vincenzo Serraiocco, della Auditors & Consultants, nominato commissario per la provincia di Pescara e responsabile nazionale Sport, di Noi Moderati, precedentemente esponente dell’Udc. Serraiocco, va ricordato, è stato l’ex gestore delle piscine, dal febbraio 2017 per un paio di anni, ed è coinvolto in un altro processo per presunta di bancarotta fraudolenta assieme ad altre tre persone.
Un pasticcio procedimentale, in ogni caso, che ora costringe Areacom, Regione Comune a resistere in giudizio. Per questa ragione il direttore Cavallo, ha firmato personalmente la “procura ad litem” per l’affidamento di carattere fiduciario agli avvocati del foro di Pescara Fabrizio Rulli ed Eugenio Galluppi, dal valore di circa 16mila euro, e nella delibera di conferimento, del 23 gennaio si precisa che l’Avvocatura regionale, su esplicita richiesta, ha opinato la possibilità di assunzione del patrocinio legale dell’agenzia regionale, e che “esiste una precisa distinzione tra incarichi professionali di consulenza e appalto di servizi in quanto integrano istituti giuridici differenti nei presupposti, nell’esecuzione e nei limiti come si evince dalla lettura sistematica degli orientamenti del Consiglio di Stato, dell’ANAC e della Corte dei Conti in materia di incarichi legali”, conferma della legittimità dell’incarico.
Vediamo dunque al merito del ricorso, riavvolgendo il nastro della complessa vicenda.
Dopo la sfortunata gestione Serraiocco, e una chiusura di quasi un anno, le piscine sono state affidate ad ottobre 2021, alla Asd Pretuziana di Teramo fino ad agosto scorso, in un periodo funestato dall’emergenza covid-19 e dai lock down. Per dare continuità alla gestione, ed evitare altre chiusure Areacom aveva indetto a giugno 2023, un bando di gara aperto volto ad affidare la concessione ventennale.
Poi a fine agosto 2023, Areacom ha affidato le piscine ad Club acquatico, con una procedura negoziata in affidamento diretto con un contratto di concessione temporanea dal 1 settembre al 31 dicembre, “mirata ad assicurare l’immediato soddisfacimento dell’interesse pubblico a mantenere aperto ed operativo il centro sportivo nelle more della definizione della gara europea di affidamento della concessione ventennale”. Così per la gioia di tanti sportivi le piscine hanno finalmente riaperto, e il presidente della Regione, Marco Marsilio, e andato anche a fare un tuffo e una nuotata per festeggiare l’evento.
E mentre si occupava della gestione provvisoria, Club acquatico, unica concorrente del bando, è stata ammessa e poi dichiarata aggiudicataria il 13 ottobre, anche della gara aperta per l’affidamento ventennale della gestione del complesso sportivo.
Poi però come detto è arrivata l’inchiesta della Procura di Pescara, e con una determinazione dell’11 novembre Areacom ha deciso di fare marcia indietro, rispetto all’affidamento con la motivazione che “ad un più approfondito esame dell’intera procedura e di tutta la documentazione di gara, è emerso che nell’abito della documentazione amministrativa è stata presentata una garanzia provvisoria non conforme”. La Regione Abruzzo ha il 21 novembre annullato il “verbale di esecuzione del contratto in via d’urgenza ditta affidataria alla concessione della gestione operativa dell’impianto sportivo”. Infine il Comune di Pescara ha ordinato “l’immediata cessazione di tutte le attività svolte nella struttura sportivo-ricettiva2, come la somministrazione di alimenti e bevande.
I legali nel ricorso però sostengono che “la febbrile e concitata successione dei procedimenti, atti e provvedimenti sconta un’istruttoria caotica, incoerente e superficiale ed è sintomatica di un’azione amministrativa contaminata da molteplici profili di illegittimità”, e che l’annullamento è intervenuto dopo che “la Stazione appaltante aveva adottato l’affidamento d’urgenza, mediante procedura negoziata, del servizio di gestione temporanea dell’impianto; l’aggiudicazione della gara aperta per l’affido ventennale del medesimo servizio; l’anticipazione degli effetti di tale aggiudicazione”.
In particolare, contestano i legali della società si ravvisa 2eccesso di potere per tardività e/o abnormità del provvedimento” perché alla data dell’annullamento in autotutela, “la procedura era già in fase di esecuzione la consegna della garanzia definitiva necessaria alla stipula dell’atto concessorio”. E la cauzione provvisoria, ritenuta da Areacom insufficiente, “aveva già esaurito i suoi effetti”, e soprattutto, si, argomenta, “il grave errore commesso dall’amministrazione consiste nell’aver deliberatamente omesso di valutare che il Club Aquatico era già stato ritenuto meritevole di accedere alla fase dell’esecuzione contrattuale; tant’è che gli era stato affidato il servizio”.
Dunque, “il provvedimento di annullamento – fondato sulla rivalutazione postuma ed anacronistica di un presupposto di ammissione alla gara – appare assurdo sul piano logico prim’ancora che sotto il profilo giuridico”.
Club acquatico nel ricorso sostiene poi come altro motivo di illegittimità, che “l’amministrazione ha adottato l’annullamento persino dopo l’intervenuta formazione del contratto e in tal senso è del tutto errata l’affermazione di Areacom, che ‘ad oggi non è stato ancora sottoscritto il contratto di concessione ventennale’”.
In realtà sostengono i legali di Areacom, il 13 ottobre, “è stato sottoscritto un atto di affidamento trilaterale tra stazione appaltante, Regione Abruzzo e Club Aquatico. E dunque il predetto accordo si è formato 20 giorni dopo l’aggiudicazione”, mentre “l’annullamento è intervenuto 50 giorni l’aggiudicazione”.
Per quanto riguarda la revoca delle autorizzazioni allo svolgimento di attività e alla somministrazione cibi e bevande da parte del Comune di Pescara, si obietta che non è vero che era venuto meno il titolo di godimento dell’impianto, perché “dai documenti oggetto di istruttoria non sarebbe desumibile l’esistenza di tale requisito essenziale per lo svolgimento dell’attività produttiva nella struttura in esame. In realtà è proprio “il verbale di esecuzione del contratto in via d’urgenza regolarmente posto a corredo della SCIA e richiamato persino nel provvedimento gravato, a costituire “il titolo di godimento dell’impianto”.
In una conferenza stampa di fuoco convocata dopo la revoca, Fustinoni è poi arrivato a sostenere che “il Club Aquatico era pronto a gestire con serietà per 20 anni le Naiadi, ma forse qualcuno ha preferito che il bando venisse annullato o andasse deserto”.
Infatti, una volta ottenuto l’affidamento d’urgenza, “ci sono stati una serie di controlli a raffica che di fatto hanno fatto quasi sembrare che ci fosse una volontà di richiudere le Naiadi. Tutto è stato fatto a tempo di record, il nostro staff è riuscito a riaprire rapidamente dopo anni in cui le piscine e tutta la struttura erano ferme. Ci siamo intestati tutte le utenze con grandi difficoltà: riusciamo ad avere tutto compreso il gas facendo una voltura in tempi impensabili. La Regione ci consegna il 13 ottobre le chiavi e la vecchia gestione revoca il contratto e dunque siamo rimasti di fatto senza gas, ma non l’utenza nostra quella precedente. Nonostante questo circa 600 utenti ci hanno dato fiducia, con gli open day dagli ottimi risultati e siamo riusciti in due giorni a riallacciare il gas, una cosa impensabile fra l’altro con una richiesta da parte del gestore di una caparra di 80 mila euro”.
Un diverso scenario emerge però dalle carte dell’inchiesta della Procura di Pescara, del procuratore capo Giuseppe Bellelli e il sostituto Luca Sciarretta.
Ad essere oggetto di indagine proprio la determina direttoriale del 30 agosto di Areacom che ha affidato in urgenza le piscine a Club acquatico, “durante lo svolgimento della gara e nonostante non fossero scaduti i termini previsti dal disciplinare di gara per la presentazione delle offerte”, e si tratterebbe dunque “con tutta evidenza, di un provvedimento amministrativo adottato in macroscopica violazione del Codice dei contratti pubblici”.
Visto che “altri operatori economici, effettuando il sopralluogo previsto dal disciplinare di gara, avevano implicitamente manifestato un interesse alla partecipazione alla gara”.
Inoltre, si legge ancora nel dispositivo, “emerge dagli atti di indagine esperiti, come la condotta illecita di Fustinoni sia stata consumata grazie anche agli apporti fondamentali di Cieri e Serraiocco, i quali hanno avuto ruoli distinti, ma complementari, nell’accreditare formalmente e apparentemente, presso la stazione appaltante, il Club Aquatico quale concessionario finanziariamente affidabile”.
In realtà per i magistrati, sarebbe evidente “l’inadeguatezza tecnica e finanziaria del Club, aggiudicatario della gara soltanto grazie alle condotte illecite di turbativa descritte”.
Un nuovo capitolo per le Naiadi, in attesa dell’esito di ricorsi e inchieste giudiziarie a breve le piscine riapriranno, affidate alla Fira. Ha ieri commentato il capogruppo della Lega in Regione, Vincenzo D’Incecco, “Le Naiadi di Pescara potranno finalmente riaprire e lo faranno con una gestione pubblica, che la Lega ha sempre considerato la soluzione migliore, l’unica strada davvero percorribile per garantire un futuro al complesso sportivo. In Consiglio regionale, con un emendamento alla legge di stabilità sono stati stanziati un milione e 390 mila euro. Soldi che, attraverso la Finanziaria Regionale Abruzzese, consentiranno di mettere in atto tutti gli adempimenti necessari per l’avvio delle attività in tempi brevi e soprattutto senza più problemi”.
“Le Naiadi devono tornare ad essere un vanto per il nostro litorale e riprendersi lo spazio che meritano nella vita dei pescaresi e degli abruzzesi e per questo bisogna supportare la Fira nella gestione e trovare una soluzione alle questioni ancora aperte. Lo dobbiamo ai cittadini, ai ragazzi delle associazioni sportive, costretti attualmente a fare chilometri per allenarsi, e ai lavoratori, alcuni dei quali in cassa integrazione da agosto. La loro riassunzione deve essere una priorità. Tutti quanti i posti di lavoro vanno salvaguardati”, conclude D’Incecco.
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