L’AQUILA – Un ambulatorio ad hoc per modificare e ricalibrare le terapie oncologiche ed ematologiche quando causano effetti negativi sull’apparato renale. Il nuovo servizio è stato avviato lo scorso mese di marzo all’interno del reparto di nefrologia dell’ospedale di L’Aquila.
Un’innovazione frutto di una sinergia tra nefrologia e oncologia che si inquadra in una strategia, introdotta dal manager della Asl, Ferdinando Romano, volta a integrare e a valorizzare il lavoro delle singole unità operative in percorsi comuni di assistenza. L’ambulatorio di nefrologia, in sostanza, interviene per fare aggiustamenti o modifiche alle terapie del malato oncologico ed ematologico quando esse producono conseguenze negative sull’apparato renale e, in alcuni casi, costringono persino a interrompere la chemioterapia e altre cure contro il cancro.
L’ambulatorio ha dato ottimi risultati in virtù della piena collaborazione tra la nefrologia, diretta dalla dott.ssa Marilena Tunno, e l’oncologia. Il servizio ambulatoriale, nei 10 mesi di attività, ha seguito oltre 90 pazienti residenti all’Aquila e zone limitrofe. L’ambulatorio è attivo una volta a settimana, il martedì, e di media assicura 4 visite. L’iniziativa, oltre a offrire visite e controlli, ha un’immediata fruibilità perché i malati hanno un accesso diretto e non devono passare per il Cup, evitando così perdite di tempo e disagi. Il nuovo assetto ha quindi profondamente migliorato la qualità dell’assistenza, garantendo tempestività negli aggiustamenti delle cure, fattore fondamentale per affrontare patologie impegnative come quelle oncologiche ed ematologiche.
“La nuova attività ambulatoriale”, dice la dott.ssa Tunno, “dà risposte concrete alle esigenze dei pazienti, consentendo di armonizzare le cure con la necessità di salvaguardare le funzioni renali, grazie a un’organizzazione di lavoro che coinvolge al meglio i due reparti all’insegna della reciproca collaborazione”.
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