L’AQUILA – Il tribunale in composizione collegiale (Croci, Pistone, Caporale) ha assolto un uomo dalla accusa di aver maltrattato la sua ex convivente uscendo indenne da contestazioni pesantissime che quasi sempre portano a dure condanne. La procura della Repubblica aveva chiesto 4 anni e mezzo di carcere. L’assoluzione è stata decisa tramite l’articolo 530 secondo comma ovvero la vecchia insufficienza di prove.
Si tratta di un aquilano di mezza età, G.P., a fronte di fatti avvenuti, secondo la Procura della Repubblica, soprattutto durante il lockdown per il Covid del 2020. Tra le accuse all’imputato quella, in occasione della decisione di andare a vivere altrove, quella di aver picchiato la donna, poi finita a terra, impedendole di chiamare il 113. In altra occasione le avrebbe strappato gli occhiali facendoli cadere a terra e danneggiando anche il cellulare di lei.
Egli, inoltre, si sarebbe presentato nei pressi del posto di lavoro di lei ostacolando la marcia della macchina della donna e, in quella occasione, avrebbe sferrato calci sulla portiera della macchina.
Ci sarebbero stati poi dei pedinamenti e una serie interminabile di telefonale e messaggi watshapp sgraditi poi cessati quando lei ha bloccato tutti i contatti. Questi episodi avrebbero, secondo le accuse poi cadute, avrebbe creato problemi di natura psicologica alla figlia.
Nel corso del giudizio l’uomo è stato assistito dall’avvocato Ubaldo Lopardi. Possibile che il pm dopo aver appreso le motivazioni tra 90 giorni, faccia appello.
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