NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, TIBERTI ATTACCA UNIVAQ: “NON SOSTITUISCE DA ANNI PRIMARIO”

POLEMICHE DOPO LO SCONGIURATO PERICOLO DI CHIUSURA, PER CARENZA DI MEDICI, DELL’IMPORTANTE SERVIZIO DELL’OSPEDALE DELL’AQUILA. IL DOCENTE DENUNCIA L’INADEMPIENZA DEL MESVA NELLA COPERTURA DEL POSTO DA PRIMARIO LASCIATO DAL PROF SECHI ANDATO IN PENSIONE. “IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO È DA SOSTITUIRE, SI PREOCCUPA DI ALTRI INTERESSI. E METTE IN DIFFICOLTÀ LA ASL. ALTRO CASO A PEDIATRIA DOVE GESTISCE UN RICERCATORE. UN FATTO ILLEGALE”

14 Novembre 2021 21:37

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – “La carenza di personale che ha causato il rischio chiusura, oggi scongiurato, del servizio di Neuropsichiatria Infantile, non è una notizia che arriva inaspettata: la struttura a direzione universitaria, quindi in convenzione con la Asl, è da tempo senza il primario universitario andato in pensione, ma il Dipartimento universitario Mesva non ha mosso un dito per far arrivare in tempo un nuovo docente della materia”.

Ha causato la dura reazione del professore Sergio Tiberti, docente dell’università dell’Aquila, il caso del servizio di neuropsichiatria dell’ospedale San Salvatore del capoluogo regionale a rischio chiusura per l’assenza di medici in seguito alla indisponibilità per motivi di salute dell’unico specialista ma salvato in extremis dall’intervento della Asl provinciale dell’Aquila e del suo manager, Ferdinando Romano, che hanno assegnato risorse ospedaliere anche per coprire la inadempienza dell’Ateneo nel sostituire alla guida della struttura il prof Enzo Sechi, andato in pensione.





Tiberti, storico avversario dell’ex rettore, Ferdinando Di Orio, che in seguito alle sue denunce è stato condannato a 2 anni e mezzo di reclusione, attacca frontalmente il Dipartimento di Medicina e il suo direttore, prof Guido Macchiarelli, del quale chiede la sostituzione: “Il Mesva è diretto dal professor Macchiarelli – spiega Tiberti -, che a quanto pare si preoccupa di molti altri interessi meno che di mettere la Asl e il mio amico dg Romano in condizione di dare continuità a un reparto fondamentale. Lo sanno da almeno due anni, nel frattempo hanno fatto concorsi praticamente per tutto. In questo caso la Asl non c’entra, è l’università che non ha saputo programmare”.

Tiberti, scienziato nel campo della epidemiologia ed imprenditore, da alcuni anni in pensione dall’Ateneo aquilano, allarga il campo delle inadempienze dando notizia di un altro caso del genere, nel reparto di pediatria. “Non è l’unico caso, mi risulta che anche la pediatria non ha un primario professore, ma è mantenuta da un semplice ricercatore, cosa contro legge. Macchiarelli dovrebbe essere sostituito – conclude il prof.





A far scattare l’allarme, in seno alla Asl, la lettera inviata alla Direzione generale a firma del capo del Dipartimento materno-infantile, Sandra Di Fabio, con quale veniva comunicata la impossibilità a portare avanti la importante e delicata attività e quindi la chiusura momentanea del servizio, a partire da oggi, in quanto l’unico medico in servizio da domani si sarebbe assentato per problemi di salute.

Dopo che la importante segnalazione sulla carenza di personale fosse da mesi sul tavolo della governance, la Asl, nelle ultime ore, è corsa ai ripari raddoppiando subito la presenza medica: innanzitutto, nominando una risorsa ospedaliera, la dottoressa Maria Pia Legge, alla guida del servizio come facente funzione per sostituire il prof. Sechi, in tal mondo coprendo una carenza dell’Ateneo aquilano nel bandire il concorso e nel rimpiazzare il professionista andato in pensione, e poi assegnando alla struttura un dirigente medico al posto dello specialista in malattia. L’azienda ha anche annunciato un avviso pubblico “per reperire ulteriori figure specialistiche”.

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