L’AQUILA – Dopo l’autunno ed un inizio di stagione invernale avari di precipitazioni nevose sulle regioni settentrionali (-52% in Piemonte con punte del 98% sulle aree meridionali della regione, -70% circa in Lombardia,- 55% in Veneto da ottobre a dicembre 2024), l’abbassamento delle temperature ha riportato la bianca coltre sulle Alpi, con accumuli di 240 centimetri su alcune delle vette più alte del versante italiano.
Anche su alcune stazioni degli Appennini, principalmente quelli centrali e meridionali, il manto nevoso raggiunge altezze superiori alle scorse stagioni invernali (in Abruzzo, a Passolanciano sono caduti fino a 125 centimetri; in Irpinia si superano i 60 centimetri; sul Matese molisano 40 centimetri e sulla Sila 35. Sul toscano monte Amiata sono presenti 28 centimetri di neve, mentre 12 centimetri si registrano sul monte Acuto nelle Marche.
A rilevarlo è l’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino.
La situazione delle riserve idriche in Italia, inoltre, “registra un incoraggiante miglioramento, ma non cessano le preoccupazioni per il futuro, a causa dell’insufficiente presenza di bacini per la raccolta delle acque, ma soprattutto perché in alcune regioni dell’Italia meridionale lo stato delle riserve idriche è ancora ben lontano dal recuperare l’enorme deficit accumulato a causa di una lunghissima siccità”, scrive Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, nel bollettino settimanale sulla situazione idrica in Italia.
In Basilicata sono affluiti, negli invasi, oltre 18 milioni di metri cubi d’acqua, aggiungendosi ai quasi 28 milioni, che avevano ristorato i bacini semivuoti a cavallo tra 2024 e 2025: ancora pochi per colmare il gap con il 2023 (-93 milioni di metri cubi), ma quantomeno un timido segnale.
In Sicilia il mese di dicembre ha regalato piogge abbondanti su buona parte dell’isola con un significativo miglioramento della situazione dei bacini ormai svuotati da oltre un anno di siccità estrema e caldo anomalo. Anche sull’Isola, però, lo scarto negativo rispetto a 12 mesi fa rimane enorme e quantificabile in oltre 100 milioni di metri cubi.
Buona parte della Sardegna è ancora in grave crisi d’acqua: complessivamente l’incremento dei volumi idrici, avvenuto nel mese di dicembre, è quantificabile in 32 milioni di metri cubi, ma in diversi territori gli invasi rimangono drammaticamente vuoti come nel Nord-Ovest dell’isola.
Altra regione, che stenta ad uscire dalle conseguenze della siccità, è la Puglia: i circa 44 milioni di metri cubi ancora stoccati nei bacini nella Capitanata (a Dicembre le riserve sono incrementate di soli 11 milioni) equivalgono indicativamente al 13% della loro capacità ed al 30% dell’acqua disponibile un anno fa.
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- NEVE: ANBI, “BENE STAGIONE SU ALPI E APPENNINI, SITUAZIONE IDRICA MIGLIORA, RIMANE DEFICIT SUD”L'AQUILA - Dopo l'autunno ed un inizio di stagione invernale avari di precipitazioni nevose sulle regioni settentrionali (-52% in Piemonte con punte d...