NO BOLLO AUTO PER PICCOLI COMUNI MONTANI: PIETRUCCCI, “ECCO COSTI E IPOTESI, SI TROVINO RISORSE”

14 Ottobre 2024 14:28

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Trovare le adeguate risorse, dando seguito alla risoluzione a firma del consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, approvata l’8 febbraio scorso prima delle elezioni, con il parere positivo anche della maggioranza del centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, che prevede di esentare dal pagamento del bollo auto, i residenti nei comuni sotto i 3mila abitanti che hanno in Abruzzo almeno la metà del territorio in un Parco.

Questo l’oggetto della conferenza stampa convocata oggi dallo stesso Pietrucci e dal consigliere regionale del Pd Antonio Di Marco, ex sindaco di Abbateggio, in provincia di Pescara.





Pietrucci ha illustrato tre ipotesi di intervento, e ha annunciato che “questo lavoro è stato sollecitato dallo stesso presidente Marsilio, per mettere in condizione la giunta di valutare costi e ambiti di applicazione. Per anni ci siamo riempiti la bocca di aree interne, della necessità di frenare lo spopolamento, in convegni e congressi, ma poco di davvero efficace è stato fatto.  L’esenzione dal bollo sarebbe un importante segnale, per far capire che si può iniziare un progetto di vita anche in questi piccoli comuni”.

Ed ecco le risultanze dello studio: sono 54 i comuni nell’ipotesi base, sotto i 3mila abitanti e con il 50% del territorio nei Parchi, che sarebbero esentati dal pagamento del bollo, per 40mila abitanti, e 6 milioni di euro di minori entrate ogni anno, e dunque di copertura economica necessaria per una eventuale norma.

Se poi questa misura vuole essere estesa anche a quei piccoli comuni in via di spopolamento che hanno già delle agevolazioni per la residenzialità, si arriva a 127 comuni per 96.000 abitanti e un costo di 13 milioni di euro l’anno.  Infine ricomprendendo tutti i comuni dell’elenco della Strategia nazionale delle aree interne, si arriverebbe a 146 comuni per 153mila abitanti e e 20 milioni di euro.





Antonio Di Marco, ha dunque aggiunto: “dobbiamo considerare che la bontà di questa misura è rappresentata anche dal fatto che gli abitanti delle aree interne e montane pur pagando le stesse tasse di chi vive in città, hanno meno servizi, si pensi ad esempio ai trasporti, e  sarebbe insomma una sorta di restituzione”.

LA DIRETTA

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