L’AQUILA – Battaglia rinviata a venerdì prossimo con una certezza: nella maggioranza di centrodestra in Regione cambiano gli equilibri nella partita per le nomine a enti e partecipate.
Questo il punto di partenza del summit che si è tenuto nel pomeriggio nella sede di Forza Italia in Piazza Salotto, a Pescara, alla presenza dei vertici dei partiti: per FI presenti il segretario regionale Nazario Pagano e il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri; per la Lega il segretario regionale e sottosegretario Masaf Luigi D’Eramo insieme alla vice Sabrina Bocchino, da poco commissario provinciale del carroccio a Teramo, il capogruppo in Consiglio regionale Vincenzo D’Incecco; per Fratelli d’Italia presenti i senatori Etel Sigismondi, segretario regionale, e Guido Liris, il deputato Guerino Testa, il capogruppo in Consiglio regionale Massimo Verrecchia.
Assente il presidente della Regione, Marco Marsilio, di FdI, oltre agli esponenti dell’Udc e al capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Emiliano Di Matteo contrariato dalla scelta costata una nuova grana agli azzurri in un partito che, nonostante gli ottimi risultati delle ultime elezioni – con un dato alle europee, il 10,8%, superiore alla media italiana del 9,6% e ancora il trionfo del sindaco Carlo Masci, a Pescara, riconfermato al primo turno – conta almeno tre fazioni in lotta per la poltrona di coordinatore regionale, da oltre dieci anni di Nazario Pagano, e sulla quale aspira a sedersi Sospiri.
Nel corso della riunione è stata fatta un’analisi generale, non si è parlato di uomini ma sono state stabilite le regole per l’assegnazione dei nuovi incarichi, con Fratelli d’Italia, forza trainante del centrodestra riconfermato alla guida della Regione per lo storico secondo mandato, lo scorso 10 marzo, che sostanzialmente prenderà tutte le caselle prima riempite dalla Lega.
E, a tal proposito, venerdì prossimo saranno presenti anche gli eletti per coinvolgerli nel processo decisionale ed evitare che i partiti arrivino a nomine non condivise dagli stessi consiglieri ed assessori che avranno uno stretto rapporto con i futuri designati alla guida delle partecipate.
Visti i nuovi equilibri, quindi, attese poche conferme e pronti diversi cambi di casacca.
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