NUBIFRAGIO MARCHE, ROSSI: “ECCO LE POLITICHE AMBIENTALI CHE DISTRUGGONO INVECE DI TUTELARE”

17 Settembre 2022 20:52

Italia - Cronaca, Meteo

L’AQUILA – “Una politica ambientale che distrugge al posto di tutelare. Spero che la politica abbia capito che ci vuole più conoscenza del territorio, che non servono spettacoli da baraccone, ma vicinanza e conoscenza dei problemi. Spero che la tragedia delle Marche faccia riflettere tutti coloro che sono impegnati nella campagna elettorale, affinché la smettano di volare alto tralasciando i problemi reali, che sono molto ‘in basso'”.

Così, in una nota, l’allevatore di Ofena (L’Aquila) Dino Rossi, dell’Associazione per la cultura rurale, che osserva: “Ci sono forze politiche che hanno preso i consensi per la tutela dell’ambiente ma, evidentemente, per l’ambiente non hanno fatto nulla, anzi hanno ostacolato gli interventi che i contadini facevano sul territorio e oggi piangiamo le vittime. Si spera che la magistratura si svegli ed inizi a mandare avvisi di garanzia a chi fino ad oggi ha tutelato solo la poltrona barricandosi dietro immagini emotive di animali che, secondo i sacerdoti dell’ambiente, non si possono toccare come i letti dei fiumi, in quanto si va invadere l’ecosistema”.





“Tutta politica per prendere i consensi elettorali da cittadini metropolitani – aggiunge -, ignoranti su come va gestito un territorio, su come vanno gestiti gli alvei dei fiumi perenni e quelli stagionali. Inutile mettere le colpe ai cambiamenti climatici, gli eventi calamitosi ci sono sempre stati, basta osservare il nostro territorio pieno di alvei stagionali che si gonfiano di acqua quando arrivano piogge torrenziali facendo diventare tutti affluenti non solo di acqua, ma portano a valle piante e detriti nei fiumi principali”.

“Questi fiumi – continua Rossi – una volta gonfi di robaccia incontrano ponti sottodimensionati costruiti secondo indicazioni al fine di avere meno impatto ambientale. I fiumi si tappano quando incontrano questi ponti dentro, esondano facendo salire acqua e fango nei piani superiori, dove vivono gli ambientalisti metropolitani. L’incuria di questi alvei stagionali per colpa di una politica ambientale sciocca e ostruzionistica che per i consensi mette avanti gli uccellini e non i veri problemi andiamo incontro a quello che è successo in Campania, in Sardegna, in Liguria ed ora nelle Marche”.





“Tanto per ricordare: una volta gli alvei venivano pascolati, i contadini tagliavano le piante, intervenivano anche con opere di contenimento e sbarramento, costruivano le briglie per rallentare la corsa delle acque, con i detriti ci costruivano ponti, strade e case, favorendo lo scorrimento delle acque. Tutti lavori manuali, oggi con i mezzi meccani a disposizione, scavatori, ruspe e draghe questi lavori non si fanno per colpa dei sacerdoti dell’ambiente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

“Si spera che i politici impegnati nella campagna elettorale abbandonino i palcoscenici, gli studi televisivi e si facciano accompagnare dai contadini a visitare il territorio italiano al fine di rendersi conto dei veri problemi del nostro tessuto sociale”, conclude Rossi.

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