L’AQUILA – La vicenda del Nuclei di cure primarie della Asl dell’Aquila, dove non vengono, a differenza di altre Asl, rimpiazzati i medici che vanno in pensione, approda oggi nel consiglio comunale straordinario al Comune dell’Aquila, dopo che è stata occupata la sede della direzione della Asl.
L’ordine del giorno delle opposizioni impegna il sindaco e la giunta “ad agire istituzionalmente presso Regione Abruzzo e direzione strategica Asl 1 al fine di predisporre un piano, da trasmettere al più presto al Consiglio comunale, circa le iniziative che ritiene debbano essere avviate alla luce di quanto previsto per la sanità nel Pnrr, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione della medicina territoriale; richiedere la pubblicazione dei bandi di concorso per figure di ruolo e non facenti funzione, la previsione delle date dell’espletamento di quelli eventualmente banditi e la stabilizzazione dei precari; rivedere la ripartizione dei finanziamenti per l’edilizia sanitaria, investendo finalmente le risorse per l’adeguamento sismico e per l’efficientamento energetico del San Salvatore; risolvere definitivamente il problema relativo i Nuclei di Cure Primarie, rivedere la scelta incomprensibile di collocare la Casa di comunità all’interno del del San Salvatore; procedere alla stabilizzazione del personale precario della Asl 1 e predisporre una relazione dettagliata da trasmettere al Consiglio comunale circa le conseguenza dell’attacco hacker”.
Intanto le forze sindacali che guidano la mobilitazione annunciano: “Porteremo le nostre ragioni all’attenzione del ministro della Salute Orazio Schillaci, in visita all’Aquila martedì 27”.
Il ministro arriverà domani alle 9.30 all’ospedale ‘San Salvatore’, dov’è prevista una visita dei locali. Alle ore 11 il ministro parteciperà all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università.
“A Schillaci consegneremo anche una scheda tecnica sulla situazione – ha spiegato Vito Albano, segretario provinciale Fimmg – Le altre Asl, a differenza della nostra, stanno continuando a fare le sostituzioni dei medici, tant’è che Chieti ne ha fatta una il 9 febbraio introducendo tre nuovi medici. All’Aquila la situazione è bloccata. Questo comporta una penalizzazione perché non è vero, com’è stato detto, che il servizio continuerà a pieno regime. Se ci sono dieci medici questi possono assistere 15 mila persone, se diventano cinque medici ne assistono 7.500″.
“Sono i cittadini a dover supportare la mobilitazione – ha detto Guido Iapadre, del sindacato dei Medici Italiani – anche in occasione del Consiglio comunale straordinario di lunedì. Noi abbiamo tenuto questo presidio dentro la Asl 1 proprio perché, fino ad oggi, non abbiamo potuto avere un’interlocuzione con l’azienda”.
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