PESCARA – L’associazione Nuova Pescara ha inviato, a firma del presidente Marco Camplone, una diffida ad adempiere alla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, come da legge regionale del 2018 e come sancito da un referendum del 2014. In caso contrario si minaccia una azione giudiziaria risarcitoria, e per il danno erariale causato.
I destinatari della diffida sono il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, gli assessori regionali, i sindaci e i consiglieri comunali di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
Si legge nell’atto: “Si diffida i rappresentanti delle istituzioni a non prorogare ulteriormente la data di istituzione di Nuova Pescara – stabilita per il 1 gennaio 2024 – altrimenti le Associazioni aderenti alla Nuova Pescara valuteranno la possibilità di mettere insieme azioni collettive a tutela degli interessi dei cittadini, anche di natura risarcitoria, ove ravvisabili e rinvenibili, cominciando con l’attenzionare la magistratura, anche contabile, per l’eventuale danno erariale cagionato. Non si prosegua, dunque, con l’approvazione del Progetto di Legge, a firma di Sospiri, D’Incecco e D’Addazio, per lo spostamento della Fusione al 2027, che andrà in aula domani 28 febbraio 2023. Ricordiamo a tutti che Nuova Pescara è stata sancita da un referendum consultivo del 2014 e dalla Legge regionale del 2018. La data di fondazione del nuovo comune è già stata spostata dal 2022 al 2023 e dal 2023 al 2024. Un ulteriore spostamento sarebbe un’offesa e un danno per i cittadini”.
Si osserva nella diffida che lo slittamento della fusione farebbe perdere ingenti risorse garantite dalla legge nazionale, ovvero 10 milioni di euro per 10 anni di maggiori trasferimenti erariali che spetterebbero sin dall’anno 2024 qualora non fosse rinviata la fusione, più altri contributi, ed economie di scala garantite.
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