PESCARA – “La Pescara che nascerà con la fusione tra la città dannunziana, Montesilvano e Spoltore, ha tra i suoi irrinunciabili criteri ispirativi quelli del risparmio sulle spese, dello snellimento burocratico, della razionalizzazione dei costi e della semplificazione della macchina politico-amministrativa. Non è neanche immaginabile che la più grande fusione fatta in Europa possa caratterizzarsi per un aumento di poltrone”.
Lo dichiara il sindaco Carlo Masci che interviene per fare chiarezza sulla concretissima ipotesi che tra il comune della Nuova Pescara, come si chiamerà, e i quattro municipi, i consiglieri passeranno da 74 a 124, con i municipi che avranno addirittura loro assessori, 4 per ciascuno, che si aggiungeranno, ovviamente a quelli del comune “centrale”.
“Pescara si è già opposta, non votando la bozza di statuto già approvata dalla Commissione, e si opporrà votando contro in Consiglio nell’ipotesi in cui la carta fondativa del nuovo Comune non dovesse essere modificata con la riduzione delle poltrone. A tal proposito rassicuro tutti che il presunto sbandierato schema di ‘poltronificio’ con l’aumento dei consiglieri, per quanto mi riguarda, è pura fantascienza”, spiega il sindaco.
“Il Consiglio comunale di Pescara non consentirà mai la moltiplicazione dei ruoli. Voglio infine sottolineare a chi continua a battere sul tasto del sospetto e a spargere demagogicamente indicazioni, illazioni e ambiguità senza fondamento, forse col segreto obiettivo di avvelenare la creazione della più grande città del medio Adriatico o di far fallire il progetto nel nome di anacronistiche questioni di campanile, che il ‘no’ del Consiglio comunale di Pescara riporterebbe automaticamente alla previsione di adozione del proprio statuto, con l’esclusione di tutti i Municipi”, conclude Masci.
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